EDITORIALE di Laura Marabelli
...C'è un profondo legame tra il tempo che è stato e quello che è.Ed è il senso stesso che diamo al nostro percorso, a quello che siamo stati e che diveniamo ogni giorno...Scrivevo così nell'editoriale del primo gennaio.Oggi, nell'ultimo editoriale di quest'anno, voglio riprendere quel filo.Sto cercando di sostituire la fiducia alla speranza.Speranza e fiducia che spesso usiamo come sinonimi, ma che non lo sono affatto.Chi spera non si fida affatto, ma si aspetta troppo e non sempre tutto si può controllare fino in fondo.Chi confida, invece, accetta quello che è, lo vive e lo adatta, trasformandosi.La fiducia è perseveranza.Un ostinarsi, quasi, a ricercare una luce, districandosi ogni giorno nelle difficoltà che vediamo finalmente per quelle che sono.Sperare, invece, è una continua lotta contro l'inevitabile, per poi magari ritrovarsi a disperare.L'atteggiamento della fiducia appare inattivo, in realtà comporta invece una grande attività, ma di coscienza, che va continuamente rinnovata.Occorre coltivare la fiducia.Ognuno ha il suo metodo, chi la meditazione, chi la preghiera, chi la riflessione, chi l'ascolto...Mi piace la parola coltivare. Che non è più programmare, pianificare, ma dedicarsi, impegnarsi per veder crescere un'idea, un progetto, un'amicizia, un sentimento, qualcosa che ti motivi e in cui credi e coglierne ogni giorno i germogli.Personalmente predico bene ma spesso razzolo malissimo, ma vale la pena di riprovare, sempre.