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Com’è affollato il cielo X di Swift

Creato il 17 dicembre 2013 da Media Inaf

Oltre 150.000 sorgenti puntiformi nei raggi X tra cui stelle, galassie e buchi neri compongono il vasto catalogo ottenuto grazie alle osservazioni del telescopio XRT a bordo del satellite Swift, il 'cacciatore' di lampi gamma della NASA. Gianpiero Tagliaferri (INAF):"Questo catalogo è l’ennesima dimostrazione delle capacità del satellite che fornisce risultati ancor più sorprendenti delle più rosee aspettative”.

di Marco Galliani Le nuove sorgenti nei raggi X incluse nel catalogo 1SXPS del satellite Swift. Crediti: P. Evans (University of Leicester)

Le nuove sorgenti nei raggi X incluse nel catalogo 1SXPS del satellite Swift. Crediti: P. Evans (University of Leicester)

La mappa del cielo del nuovo catalogo di sorgenti celesti nei raggi X denominato 1SXPS è una distesa fittissima di puntini di vari colori. Quei puntini sono più di 150.000 ed ognuno di essi rappresenta un oggetto cosmico, siano stelle, galassie, buchi neri o lampi di raggi gamma (GRB) individuati nel corso di oltre nove anni di ininterrotta attività dal satellite Swift della NASA e dal suo telescopio XRT (X-Ray Telescope). Una lista davvero lunghissima e ricchissima di informazioni scientifiche, pubblicata in un articolo a guida di Phil Evans, ricercatore dell’Università di Leicester, sulla rivista The Astrophysical Journal. Il catalogo 1SXPS è il terzo aggiornamento che il team di XRT-Swift produce nel corso della missione. Gli altri due, del 2011 e dei primi mesi del 2013, sono stati realizzati sotto la guida rispettivamente di Simonetta Puccetti e Valerio D’Elia, entrambi ricercatori dell’ASI Science Data Center e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Questo grande sforzo collettivo di tutti i gruppi di scienziati che collaborano alla missione ha dunque dato i suoi nuovi frutti, rendendo questo catalogo una preziosa fonte di informazioni sulle sorgenti X che va ad integrare quelli realizzati da altri osservatori spaziali per le alte energie, come sottolinea Matteo Perri, dell’ASI Science Data Center e dell’INAF, uno dei membri del team italiano di Swift: “L’originalità del modo in cui Swift funziona ha permesso di produrre un catalogo con caratteristiche diverse dagli altri satelliti X anche più potenti, quali XMM-Newton e Chandra, dando la possibilità di studiare la variabilità dell’emissione X di svariate classi di sorgenti celesti su diversi tempi scala”.

La missione Swift della NASA, che oltre a quella del Regno Unito vede una importante partecipazione italiana dell’INAF, ASI e industrie nazionali, continua senza dare cenni di affaticamento la sua caccia alle più violente ed elusive esplosioni che appaiono nel cielo, come l’eccezionale lampo di raggi gamma GRB130427A dello scorso aprile. “Swift è un satellite pensato per studiare a fondo i GRB e nel corso degli anni, oltre a continuare a studiare i GRB, di cui fino ad oggi ne ha scoperti più di 800, sta dedicando sempre più tempo a studiare un gran numero di altre sorgenti transienti nel cielo X con una media di tre puntamenti di tipo TOO (target of opportunity) effettuati ogni giorno” sottolinea Gianpiero Tagliaferri (INAF), Responsabile e Coordinatore della partecipazione italiana a Swift. “La produzione di un catalogo di 150mila sorgenti nella banda di raggi X soffici con caratteristiche diverse da altri cataloghi X, è l’ennesima dimostrazione delle capacità del satellite che dopo nove anni gode ancora di ottima salute e fornisce risultati ancor più sorprendenti delle più rosee aspettative”. E in vista del decimo compleanno in orbita di Swift, la comunità scientifica italiana sta organizzando per novembre del prossimo anno un convegno a Roma per presentare i tantissimi risultati scientifici di questo infaticabile osservatorio del Cielo nelle alte energie.

Il satellite Swift è una missione della NASA con partecipazione internazionale (Italia e UK). L’INAF OA Brera ha sviluppato le ottiche di XRT in collaborazione con la ditta Medialario su un progetto finanziato da ASI, mentre l’ASI Science Data Centre (ASDC) ha fornito il software di analisi scientifica dei dati di XRT. Il team italiano, coordinato dal Responsabile Scientifico Gianpiero Tagliaferri, partecipa alla gestione scientifica del satellite. La partecipazione italiana è resa possibile grazie al supporto di ASI, che fornisce anche la stazione di terra di Malindi (Kenya).

 

Per saperne di più:

  • Le notizie su Media INAF riguardanti il satellite Swift
  • l’articolo 1SXPS: A DEEP SWIFT X-RAY TELESCOPE POINT SOURCE CATALOG WITH LIGHT CURVES AND SPECTRA di Phil Evans et al. pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal

Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Galliani



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