Magazine Cultura

“Com’è bella la nebbia quando cade” di Tania Piazza: quando scrittura e lettura diventano urgenza

Creato il 17 dicembre 2015 da Alessiamocci

Nata nel 1971 nel vicentino, Tania Piazza, dopo La cura delle parole, suo libro d’esordio del 2013, pubblica a settembre del 2015, per i tipi della Kimerik, Com’è bella la nebbia quando cade.

Il secondo romanzo della Piazza si fonda sull’urgenza della parola, urgenza di scriverla, di leggerla, di sentirla risuonare o di ascoltarla nel silenzio del ricordo. La necessità che spinge i personaggi del libro, per ragioni così differenti, ma in fondo simili, poiché è l’amore il motore delle loro azioni, via via conquista il lettore, anche il meno avvezzo, quello più distratto e frettoloso oppure svogliato.

L’amore per la letteratura, per la pagina scritta, di Tania Piazza traspare tutto dalla sua bella prosa pulita e precisa, misurata e mai ridondante, ma così vicina alla psicologia dei personaggi, tanto credibili e dai sentimenti e dalle emozioni così universali, da essere quanto mai coinvolgente e vibrante di vera vita.

Un libro ben scritto, come sempre più di rado capita di leggerne. E non sono solo lettere, parole che raccontano tenendo un passo narrativo, ma sono anche sprazzi poetici struggenti e, qua e là, impreziositi da Emily Dickinson e dalla Poesia, quella con la P maiuscola, che occhieggiano potenti, così presenti nelle vite di Ludovico Corvini (Ludo) e Catherine, come in quella di Miriam, anche se in modo totalmente diverso, quasi da prendere forma, incarnarsi, divenire essi stessi coprotagonisti.

Tutto si svolge rapidamente, nell’arco di pochi giorni, eppure, attraverso le lettere che Miriam, dopo tanti anni di matrimonio, trova il coraggio di far leggere a Ludo, il tempo si dilata e si restringe, sembra respirare all’unisono con Ludovico che ora trattiene il fiato, ora respira profondamente, attingendo alla dimensione di un ricordo mai svanito, sempre cullato, in silenzio.

La linea che, con Ludovico Corvini in mezzo, teneva in equilibri, almeno nella mente dell’uomo, le posizioni, le figure, i ruoli delle due donne, che stavano agli opposti, sembra a tratti fluttuare, a tratti spezzarsi: altre prospettive, altre possibili verità si palesano agli occhi del protagonista attraverso le parole di Miriam.

Un romanzo che parla di vita, di amore, di sogni e illusioni, di piccole e grandi vittorie, ma anche di grandi sconfitte che il corso della vita, il tempo che tutto rintuzza e sgretola, incenerendo l’attimo, riserva a ognuno dei protagonisti.

Così la nebbia che cade si può interpretare come immagine di uno stato d’animo catatonico, l’unico possibile, forse. Essa lascia il bianco sui ricordi e sulle sensazioni, senza risvegliare idee, anestetizzando, facendo in modo di tenere tutto fermo, come temporaneamente privato di vita. E non resta che l’oblio.

Com’è bella la nebbia quando cade è dunque un’opera bella, ricca di sfaccettature psicologiche ed emotive, ma soprattutto una riflessione su verità e bugia, sul ruolo e il potere della parola nella vita umana: una parola può uccidere un uomo oppure ridargli, in qualche modo, una vita perduta.

Written by Katia Debora Melis


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :