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Combattenti e reduci

Creato il 25 giugno 2014 da Unaltrosguardo @maurovillone
Il nipote di Rogerio

Il nipote di Rogerio

Articolo ispiratomi da Marco, un amico. Ma è come se parlassi a tutti, a cominciare da me stesso.

Come immaginavo avrei ancora scritto. Anzitutto non sottovalutarti amico. Io non ti conosco bene, ma comunque la mia sensazione è che tu sia una persona di grande valore. È che ci hanno insegnato, per secoli, che noi non valiamo nulla, che non siamo degni, che abbiamo colpe, e tutta un’altra serie di menate che non servono ad altro che a controllare più facilmente la gente.
Un altro dei sistemi che usano per il controllo è quello di diffondere notizie che, per l’appunto, ti fanno perdere il senso della nostra presenza qui. Ovvero, di fronte a miliardi di persone che se la passano male, alla violenza, alla fame, ci sentiamo annichilire, ma occorre tenere conto del fatto che c’è anche gente che sta benissimo, vive onestamente e fa andare avanti il mondo, anche a beneficio dei luridi che cercano sempre nuove strategie per spremerci.
Nonostante ciò le cose non stanno andando troppo bene, ma questo è proprio il senso della nostra missione qui sulla terra. Se siamo qui ci deve essere per forza una ragione, per di più molto profonda. Questo è un ulteriore punto che i maestri della disinformazione usano. Denigrano tutto ciò che spiega il senso della nostra vita, come la spiritualità, l’intuizione, le sensazioni, le sincronicità, l’insondabile.
Ma rimanendo del tutto razionali, senza farsi trasportate troppo dall’emotività, occorre riconoscere che il fatto che la nostra vita, e anche l’intero universo, non abbiano senso alcuno, non ha un minimo di logica. La fisica stessa e la biofisica spiegano come un sistema naturale cerchi di arrivare a un obbiettivo qualsiasi, di crescita, di sviluppo, di sopravvivenza, nella maniera più rapida ed efficace. Questo significherebbe che, per produrre l’universo, siano state spese delle quantità di energia, di una misura del tutto incommensurabile, ma non a vanvera, bensì per un obbiettivo preciso. Anche se non sappiamo qual è. Oltretutto Chi ha speso queste energie doveva, per l’appunto, averne ben di più. Ma servivano “solo” quelle. Un grandissimo maestro indiano, Sri Yukteswar, disse che per immaginare Dio, che non è certo un tizio con la barba bianca e un triangolo in testa, si dovrebbe pensare a un milione di miliardi di soli che splendono tutti insieme, per averne una pallida idea.
In tale gigantesco teatro cosmico si trovano le nostre singole vite, le quali in qualche modo devono avere una funzione, sebbene spesso essa ci sfugga. Ma la logica ci viene in aiuto e ci dimostra come non sia troppo probabile che l’universo, con le nostre vite dentro, non abbia una funzione precisa.
È ormai riconosciuto anche dalla scienza come l’Universo sia intelligente, ma non solo. Secondo una recente dichiarazione di un grande fisico, l’universo sembra arrivare solo “dopo” l’intelligenza. Ovvero l’universo è pensato, oppure sognato, come hanno sempre creduto indios, indiani e aborigeni. Peccato per i riduzionisti, che chi lo ha recentemente dichiarato sia Michio Kaku, il quale, anziché essere un gatto giapponese, come sembrerebbe dal nome, è uno tra i più accreditati fisici teorici del mondo. E prima di lui lo sostenne trenta anni fa Alain Aspect, fisico dell’Università di Parigi, con un esperimento nel quale dimostrò come le particelle subatomiche comunichino tra di loro istantaneamente, del tutto indipendentemente dalla distanza, di pochi micron o siderale, alla quale si trovano reciprocamente.
In pratica, anziché capire quale sia esattamente la funzione di tutto ciò, e qui scatta l’elemento fede, meglio accettare per ora che essa esista, e spendere le nostre energie in qualcosa di più divertente. Le scelte possibili sono molte. Per quanto mi riguarda la mia esperienza personale mi ha portato a ritenere che in primo luogo abbiamo ampie possibilità semplicemente di goderci l’essenza dell’esistenza stessa. La meditazione, la contemplazione o il semplice respirare o camminare o stare seduti a guardare sono il massimo. Ma anche la caipirinha, l’orgasmo, la musica, lo sci, le cene con gli amici e altre amenità non è che siano da buttare via. A questo credo sia imprescindibile aggiungere una buona dose di interesse e condivisione per le beghe altrui, di qualsiasi genere esse siano. Una volta soddisfatti questi due requisiti è difficile stare male veramente. Sempre beninteso che uno abbia da mangiare e da dormire tutti i giorni, ma queste sono cose che, per chi ha sviluppato la capacità di abbandonarsi, arrivano automaticamente.
Un altro eventuale ostacolo possono essere la salute fisica, psichica o spirituale o comunque dei disequilibri più o meno forti. Ma in tal caso è proprio la meditazione, con magari in più qualche apporto esterno, che possono venirci in aiuto, appunto per ristabilire l’equilibrio.
Anzi malattie e ostacoli di vario genere non sono altro che occasioni per capire e approfondire la nostra vita. Lo stesso vale per i disequilibri planetari come guerre, violenze e prevaricazioni di ogni genere.
In sostanza quelli come te, come noi, lungi dal doversi considerare dei poveracci privi di senso, di scopo, di obiettivi, devono stimare se stessi come guerrieri di Pace. Ovvero persone dotate di una sensibilità tale da entrare in conflitto con un universo difficilmente comprensibile, ma, proprio in virtù di tale sensibilità, adatte a combattere non per vincere e prevaricare nemici, bensì per ristabilire l’equilibrio armonico del Tutto.
Comunque, in buona sostanza, vai a prendere il tuo bambino interiore, liberalo, lavalo, purificalo, dagli qualcosa da mangiare e poi comincia a coccolarlo come non hai mai fatto prima. Non aspetta altro e ha più diritti lui di te, che ormai sei grande e hai la possibilità di vincere su tutti i fronti combattendo per tutti i bambini dell’universo.
Sono sicuro che andando avanti, per tutta l’eternità, tutto ci sarà sempre più chiaro. Anche se ci saranno ancora molte, moltissime cadute. Anche se non finirà mai. Ma d’altra parte non è MAI finita.
Un abbraccione.



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