E’ un diktat, un mantra da ripetere.
Bellezza in questo caso non fa rima con eugenetica e perfezione; è piuttosto la somma di leggerezza e spensieratezza, di spontaneità che lascia ogni volta increduli. Bellezza di gesti quotidiani mai scontati, di intimità in posti dove per antonomasia intimità non c’è mai.
Questa bellezza è più forte del rumore che fanno l’idiozia e il cattivo gusto di chi ha bisogno di esagerare in maniera grottesca ogni comportamento per dimostrare al mondo e a sé di esistere.
Bellezza nella capacità di riuscire a sfuggire, con naturalezza, a certe dinamiche di ritmi automatici e senza senso. Riuscire sempre a stupirsi e ridere fino ad avere i crampi alla pancia.