La biblioteca civica di Cologno Monzese ad esempio, con 120mila volumi e 170mila prestiti ogni anno, ha acquistato all’inizio del 2010 qualcosa come quaranta e-reader, le tavolette elettroniche per la lettura. Luca Ferrieri, il responsabile della biblioteca, ha raccontato come ci sia subito stata una corsa per prenotare i Kindle o gli altri supporti digitali cui sono seguiti i primi acquisti di narrativa contemporanea. Stessa storia a Empoli dove ci sono undici e-reader e già prenotazioni fino al mese di febbraio.
Ferrieri ha illustrato gli obiettivi tra i quali in primis quello di avvicinare i lettori ai nuovi supporti tecnologici; è chiaro comunque che nel prossimo futuro non saranno le biblioteche che presteranno i Kindle o gli i-Pad, ma saranno gli utenti stessi ad andare nelle biblioteche e prenotare dai siti online direttamente gli e-book, come già accade all’estero. Diversamente dal classico libro presto in prestito dalla biblioteca l’e-book può essere sottolineato e si possono anche aggiungere note a margine; quando poi viene restituito è resettato e vengono eliminati i dati personali.
Cambiano quindi i mezzi di trasmissione e cambiano di conseguenza anche i conservatori e mediatori di questi mezzi, ovvero i bibliotecari che in futuro si muoveranno sia in stanze piene di volumi sia in magazzini virtuali. Tra i compiti che spetteranno loro ci sarà anche quello di certificare la qualità di quello che può essere recepito nella rete; questo almeno ha spiegato Mauro Guerrini che è il presidente dell’Aib, l’Associazione italiana delle Biblioteche la quale rappresenta, con i suoi 4mila iscritti, circa il 20% dei professionisti del settore.