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Come ammazzare il capo 2

Creato il 09 gennaio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2014

Durata: 108'

Distribuzione: Warner Bros Italia

Genere: Commedia

Nazionalita: USA

Regia: Sean Anders

Data di uscita: 08-January-2015

Dopo Come ammazzare il capo… e vivere felici (2011) esce nelle sale il sequel Come ammazzare il capo 2.

Trama Dopo aver patito numerosi problemi con i loro rispettivi capi (questo accadeva nel capitolo inaugurale) tre amici Nick Hendricks (Jason Bateman), Dale Arbus (Charlie Day) e Kurt Buckman (Jason Sudeikis) decidono di non voler più subire ingiustamente soprusi e angherie, così si lanciano in affari per conto proprio, arrivando a brevettare un gadget da doccia. Dopo averlo pubblicizzato maldestramente a una trasmissione televisiva, un magnate dell’industria commissiona loro una prima tiratura di 100.000 pezzi; l’affare sta per andare in porto, peccato che si tratti però di un bieco raggiro. Per evitare la catastrofe i tre elaborano un piano folle: rapire Rex (Jamie Foxx) il figlio del miliardario, salvo poi cambiare idea. Le cose si complicano quando sarà lo stesso Rex a imporre loro il suo rapimento allo scopo di estorcere al padre fiumi di denaro…

Recensione Dopo il successo ai botteghini del capitolo inaugurale negli Stati Uniti, la New Line Cinema  realizza il sequel, ma con un cambio in cabina di regia, infatti Seth Gordon cede il testimone e Sean Anders. Malgrado questo cambiamento potesse generare una discontinuità tra il primo capitolo e il suo sequel, così non è andata; inoltre ci sono tutte le premesse – l’immediatezza dei personaggi, dei dialoghi e delle situazioni – affinché anche questa pellicola abbia il riscontro finanziario sperato. Si sa infatti che la commedia di puro intrattenimento attira le folle. Questo però non vuol dire che il film abbia valore in sé, non sono gli incassi che decretano, a nostro parere, il successo di un film, quale esso sia. Ma veniamo al punto, Come ammazzare il capo 2 non tradisce il registro e il tono della commedia leggera: dunque sagace, mai moraleggiante, spassionatamente divertente, tuttavia non convince se non per brevi istanti solo perché qualche battuta funziona. Trattasi di una commedia superficiale che langue anche quando fa leva sulla presenza dell’avvenente Jennifer Aniston nei panni di una vorace ninfomane.

Il film avrebbe potuto fornire buoni spunti di riflessione sul tema molto diffuso delle vessazioni in ambito professionale o su quello del crollo dei tabù sessuali, ma non riesce evidentemente nell’intento avendo come obiettivi precipui la battuta facile e le gags cialtronesche. Inoltre sotto le spoglie di una commedia vivace, la pellicola vorrebbe, ci pare, denunciare la fine del sogno americano, in quanto la crisi economica, che ha drammaticamente colpito il paese dal 2008 con lo scoppio di una bolla immobiliare, ha messo in discussione la fede nel progresso materiale illimitato e il secolarismo illuminista tanto cari agli americani, nonché fatto risorgere negli Usa lo spettro di una crisi simile o addirittura peggiore a quella del 1929. Ma anche questo aspetto viene solo accennato e subito sbrigativamente accantonato, d’altronde trattandosi di una commedia che vuole evidentemente offrire solo un’ora e mezza di evasione, non dovrebbe stupire. E poi non dimentichiamo che i generi funzionano in quanto “orizzonti di attesa” per lo spettatore, guai allora a deludere le aspettative di chi al cinema va per ridere e dimenticare, anche solo per poco, le proprie frustrazioni.

Annarita Curcio

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