Per aprire un’impresa di pulizie, è necessario iscriversi al Registro delle Impresa o all’Albo, a patto di essere in possesso di determinati requisiti, stabiliti dal Decreto Ministeriale 274/97 e dalle legge 82/94. I requisiti si dividono in requisiti di capacità economico-finanziaria, cioè il titolare o i soci non devono avere protesti cambiari a carico negli ultimi cinque anni, essere titolari di un conto corrente, avere l’iscrizione all’INPS e all’INAIL per tutti i lavoratori, titolare compreso, oltre che l’obbligo di stilare dei contratti regolari di lavoro con tutti i dipendenti.
Il titolare e i suoi eventuali soci non devono avere procedimenti penali in corso e non devono esserci procedure fallimentari, di prevenzione o di sicurezza e contravvenzioni in merito alla previdenza.
Infine, i requisiti di capacità tecnico-professionali: se l’impresa si occupa solo di pulizia e disinfestazione, non sarà necessario nominare un responsabile tecnico, mentre è obbligatorio se l’impresa si vuole occupare di derattizzazione e sanificazione degli ambienti. Il responsabile tecnico dev’essere parte integrante dell’azienda e deve avere in possesso un diploma di scuola superiore, se non addirittura una laurea in chimica o in altre materie di attinenza, oppure, dimostrare di avere esperienza lavorativa nel settore specifico di almeno tre anni.
Trovato il locale o il deposito per tenere i macchinari e i vari strumenti di lavoro, si deve compilare la dichiarazione di inizio attività e presentarla al Registro delle Imprese. Ovviamente, si deve aprire partita IVA e si deve cercare un commercialista per mantenere la contabilità. Se il locale lo si vuole adibire a ufficio, si devono chiedere le autorizzazioni al Comune e ai Vigili del Fuoco.
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