Come aprire un Sushi Bar take away

Creato il 24 aprile 2013 da Conoscereweb @Venditaonlineeu

Chi vuole mettere in gioco e cominciare da un’attività orientata sulla ristorazione, aprire un sushi bar potrebbe essere la soluzione adatta. Se il settore della ristorazione non conosce crisi, è anche vero che il pubblico ama le novità, soprattutto per questo tipo di prodotto. Il sushi riscuote sempre molto successo, non solo perché le altre culture affascinano, ma anche perché dal punto di vista dietetico è un alimento molto ambito.  Per aprire un’attività del genere, basta seguire dei semplici passaggi.

Il primo step è quello di scegliere l’esatta ubicazione del proprio locale. E’ sconsigliabile scegliere zone isolate o con pochi abitanti, ma in una zona molto trafficata, che abbia a disposizione nelle vicinanze un comodo parcheggio e che ci siano almeno 30000 persone all’anno. Meglio, infatti, optare per una grande città piuttosto che un piccolo paese, perché il sushi è pur sempre una novità e non tutti apprezzano i cambiamenti, col rischio di chiudere ancor prima di aprire l’attività. Per lo stesso motivo, bisogna assicurarsi che non c sia un’attività del genere già avviata, oppure se è già presente, l’unica soluzione è cercare un segno distintivo, che può essere una specifica varietà di sushi inventata al momento, o una promozione imperdibile. Altro passaggio è quello valutare la tipologia di cliente: il sushi è fatto di pesce fresco e di altri ingredienti da utilizzare comunque freschi, quindi per contenere i costi: il cliente tipo non sarà la famiglia con bambini, i quali magari odiano il pesce, ma saranno persone adulte disposte a spendere anche molto per un piatto ben proposto e curato, amante delle feste e dei locali alla moda.

Il locale dovrà essere idoneo a contenere almeno 60 persone a sera, per almeno due servizi, in più ci dovrebbe essere una zona adibita al personale (spogliatoio e bagno), servizi igienici per i clienti, la cucina a vista e il tipico arredamento moderno di un sushi bar, con un bancone dove i clienti potranno sedersi e mangiare, o ordinare il take away e alcuni tavoli per chi vuole stare più appartato. Scelto il locale, bisogna aprire la partita IVA, fare la comunicazione alla Camera di Commercio, aprire un conto corrente dell’impresa, chiedere ed ottenere i permessi per l’apertura di un sushi bar take away, presso l’Asl di competenza e presso il Comune e la Regione, ottenere i permessi dei Vigili del Fuoco, poi registrare la posizione Inail e Inps e registrare il personale, che sarà uno o più cuochi giapponesi e i camerieri, che si occuperanno delle bevande e della pulizia di tavoli e locale, frequentare un corso HACCP e metterlo in atto.

Dopo aver pensato all’arredamento, bisogna scegliere i fornitori più affidabili. Il sushi fresco è costoso, ma il sapore ripaga di tutto, quindi ci si deve assicurare che il cibo sia tutto fresco, con la bolla di accompagnamento, etichettato, con scritte le date di confezionamento, in quanto l’Asl e la Capitaneria di Porto possono venire a fare una ispezione in qualsiasi momento.

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