Commercianti, artigiani, liberi professionisti o ditte individuali e società hanno una cosa in comune: la partita IVA. In Italia, chi vuole aprire una attività in proprio dovrà obbligatoriamente aprire la partita IVA. Aprirla è completamente gratuito, ma si dovrà tenere presente che una volta aperta si dovrà pagare un commercialista per tenere la contabilità ed espletare tutti gli oneri relativi ad essa. Di seguito, ecco i passaggi che si devono intraprendere per aprirla.
Per prima cosa, si deve compilare il modello di inizio attività, disponibile presso ogni Agenzia delle Entrate , poi recarsi presso la Camera di Commercio per iscriversi al corrispondente albo professionale, dove dovrà presentare anche una copia della richiesta di attribuzione della partita IVA.
Successivamente, ci si può rivolgere all’Ufficio IVA o a uno studio commercialista, tenendo presente che si deve aprire la partita IVA entro un mese dall’inizio dell’attività, o dalla costituzione della società. Per aprirla definitivamente, si deve compilare il Modello AA9/10 se si tratta di persone fisiche (ditta individuale, lavoratore autonomo, ecc), oppure il Modello AA7/10, per le società e tutti i soggetti diversi dalle persone fisiche, indicando il regime contabile della propria attività, la gestione contabile e, in caso di lavoratori autonomi o collaboratori con partita IVA, l’iscrizione all’Inail e alla Gestione Separata dell’Inps, con obbligo del versamento dei contributi pensionistici.
Dopo aver aperto la partita IVA, il titolare deve obbligatoriamente emettere fattura per ogni prestazione economica, di registrare ogni fattura emessa e le eventuali ricevute, a redigere la dichiarazione periodica dell’IVA , fare la Dichiarazione annuale con il Modello Unico, o quella separata, tutte operazioni che può fare tranquillamente il commercialista. Chi apre la partita IVA deve anche registrare le eventuali operazioni non imponibili a fini dell’Imposta IVA, cioè tutte quelle in cui non si calcola l’aliquota IVA, in quanto anche queste operazioni concorrono al reddito del contribuente, anche se sono esenti IVA.