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Come aprire una pizzeria d’asporto

Creato il 12 maggio 2013 da Conoscereweb @Venditaonlineeu
Come aprire una pizzeria d’asporto

Quando si parla di pizza è inevitabile non pensare all’Italia, in quanto questo alimento è il nostro biglietto da visita nel Mondo. Aprire una pizzeria può rivelarsi molto redditizio, in quanto la gente oggigiorno non ha tempo e non ha molti soldi per recarsi nelle pizzerie tradizionali, preferendo un posto dove non si paga il coperto, oppure un locale dove poterla ordinare da portare via e gustarla a casa.

Per aprire una pizzeria da asporto, bisogna avere il locale adatto, con possibilità di parcheggio, lontano da attività simili e con un buon afflusso di persone, sia di giorno che di sera. Gli aspetti burocratici sono simili a quelli che si devono intraprendere per chi vuole aprire una qualsiasi attività: fare la comunicazione alla Camera di Commercio, aprire un conto corrente dell’impresa, chiedere e ottenere i permessi per l’apertura di una pizzeria da asporto presso l’Asl di competenza e presso il Comune e la Regione, ottenere i permessi dei Vigili del Fuoco, poi registrare la posizione Inail e Inps e registrare il personale, oltre ad ottenere le varie licenze per la distribuzione e somministrazione di cibi e bevande, aver seguito un corso HACCP. Per abbattere qualche costo, ci si può rivolgere alle catene in franchising, ma  si deve tenere conto che alla fine del mese bisogna cedere una parte del guadagno. Il lato positivo è che di solito basta procurarsi il locale e costituire la partita IVA; il resto fa tutto la società di franchising, altrimenti, il titolare dovrà comprare forno a legna, vetrine, bancone, tavolini e sgabelli, oltre a tutto ciò che serve per la postazione del pizzaiolo.

Per avere successo, bisogna reclutare un buon pizzaiolo, qualcuno che stia alla cassa e tenga la contabilità e qualcuno che prenda gli ordini al telefono.  Chi non vuole assumere molto personale, sappia che esistono dei programmi appositi: sono un po’ costosi, ma possono controllare il quantitativo di merce in magazzino, gli ordini, la contabilità  e tanto altro. Considerando buste paga e contributi da versare ai dipendenti, si potrebbe fare un piccolo sacrificio, magari economizzando sull’arredamento. Ovviamente, non possono fare le pizze, quindi è meglio non risparmiare su chi dovrà fare il prodotto finale, perché è quello ch deciderà la sorte del locale.

Il titolare dovrà controllare sempre la qualità dei servizi e del prodotto, perché i clienti soddisfatti possono diventare una ottima campagna pubblicitaria. Se in città ci sono fiere o sagre, offritevi per mettere a disposizione i vostri prodotti, magari creando una pizza speciale per l’occasione. Twitter e Facebook possono essere molto utili, perché possono farvi conoscere gratuitamente, stando attenti ad aggiornare periodicamente la pagina dedicata.



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