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Come arredi il tuo hotel?

Da Httclub1 @httclub1

Buongiorno e ben trovati!

Questa volta affronterò un argomento particolare : l'immagine del nostro hotel.
Una famosa azienda utilizzava per le campagne pubblicitarie dei propri prodotti e dei marchi questa frase

"Se vi diranno che quel prodotto è uguale al nostro, vuol dire che non è il nostro".

Frase efficace, specialmente quando dietro ad un prodotto c'è ricerca , design, e tutto quello che fa di un prodotto " qualcosa da copiare o di unico".
Ogni albergo vuol dare ai propri clienti un immagine che sia forte e rimanga nella mente e che unita ai servizi, non in secondo piano, facciano sì che il cliente ritorni.
Si cerca quindi, grazie a bravi architetti e design, di dare con gli arredi quel tocco di unicità che ci faccia distinguere.

Ma tutto questo cosa c'entra con la prevenzione incendi degli arredi in hotel?

Semplice , se un hotel " sceglie " di avere " arredamenti unici " la scelta porterà sicuramente ad una maggiore spesa rispetto all'acquisto di articoli standard e necessiterà , specialmente in questo tipologia di arredi, di un " serio produttore" che possa consigliarlo al meglio.

Qui si apre una delle grandi falle presenti nel rispetto delle normative sia da parte dei produttori sia venditori che gli stessi albergatori. Nel pensare ai problemi che potevano sorgere da tali richieste del mercato, il legislatore si è chiaramente posto il problema e ne ha trovato la soluzione.
Soluzione che sicuramente ha costi superiori a quella di acquistare arredi a norma prodotti in serie.

D'altra parte un fatto è comprare un vestito in un grande magazzino, altra cosa farlo confezionare ad un sarto. Verrebbe spontaneo pensare che chi si appresta a dare al proprio hotel un look unico abbia pensato anche a questa inevitabile eventualità.
Un manufatto "unico" prevede , come ho già scritto, l'utilizzo di una "certificazione ad hoc ex art. 10 del DM 26/06/84 " con i costi che ne derivano.

Chi si appresta a produrre o vendere, sempre di produttore si tratta, questi pezzi unici dovrebbero mettere in condizione il cliente, dopo una serie di considerazioni, di poter scegliere la via migliore e meno costosa per la realizzazione degli arredi .

Il produttore dovrebbe sapere quali possono essere le condizioni tecniche per far sì che i diversi manufatti possano essere sottoposti ad una o più certificazioni facendo così variare non di poco il costo di realizzazione.
Una cosa è, per esempio, avere 20 poltrone appartenenti ad un'unica famiglia , quindi tutte riportabili ad una unica certificazione , altra cosa è avere 20 poltrone totalmente diverse tra loro e non riconducibili ad un'unica certificazione .
Queste valutazioni troppo spesso non vengono fatte da nessuna delle parti in causa.

Si opta per " vendere prodotti con certificazione dei componenti " se non come ho scritto nel precedente articolo ( sono ancora allibito) fare la scelta di aziende che " non vendono prodotti certificati perché sarebbero fuori mercato", aggiungo io allora " fuori legge sì, fuori mercato no " . Filosofia aziendale che non esito a definire folle.

Al di là dei personali giudizi la situazione è alquanto frastagliata e totalmente fuori controllo. Un produttore, parlando di questi problemi di personalizzazione , " mi spiegava" , ironia della sorte, che lui utilizza un sistema semplice per ovviare a queste richieste.

Per la personalizzazione di una poltrona lui utilizza una poltrona omologata e , dopo aver applicato del velcro, la riveste con il tessuto scelto dal cliente " chiaramente omologato in classe 1" . Risultato, cliente contento ma con una poltrona non a norma!
Le conseguenze ? In pratica nessuna, ammesso che non ci siano contestazioni da parte dell'acquirente, che non ci siano controlli, che non ci siano incidenti.
La domanda che mi pongo è sempre la stessa : ne vale la pena ?

Un ringraziamento per questo aggiornamento al nostro co-Blogger Andrea Bettanin.

Che ne pensate?


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