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Come aumentare il traffico e salire nella gerarchia di GoogleIntervista a Giulio Xhaet

Da Tiziana Zita @Cletterarie

Come aumentare il trafficoChe cos’è Google Analytics?
Google Analytics
è lo strumento più utilizzato per studiare i dati di traffico che raggiungono il tuo sito, blog, portale online. É uno strumento gratuito, semplice da installare, dotato di un’interfaccia user friendly. Lo consiglio a tutti coloro che possiedono un sito o un blog e lo usano per lavoro o per diletto: analizzare le statistiche di accesso è un’opportunità peculiare della comunicazione e del marketing in rete, che va assolutamente sfruttata. Accedete allo strumento da http://www.google.it/intl/it/analytics, iscrivetevi. Vi sarà dato un codice di monitoraggio, da copiare e incollare sul codice informatico di ogni pagina del vostro sito. Fatto questo, la macchina inizierà a macinare dati interessanti per voi. Non fatelo domani: fatelo oggi.

Che differenza c’è fra contatti e contatti unici?
I contatti (più propriamente “visitatori” o “visite” in termini di web analytics) rappresentano tutti gli accessi conteggiati in un dato periodo di tempo al vostro sito, blog o portale web che state monitorando: ad es. 10.000 visite nell’ultimo mese. I contatti unici (“visitatori” o “visite” uniche) indicano invece i singoli utenti, rintracciati dall’indirizzo ip del proprio computer o device, che hanno fatto un accesso in un dato periodo di tempo. Quindi se un utente dallo stesso pc entra 1000 volte in un mese nel vostro sito, conterà per 1000 visite ma per 1 visitatore unico.

Quanti contatti unici bisogna avere per ottenere un piccolo introito pubblicitario?
Dipende dal settore in cui operi, dal tuo target (web tribe) di riferimento e soprattutto dal modello di pubblicità che utilizzi e come lo usi: bisogna ricevere traffico da utenti di qualità ed essere al massimo contestuali nell’advertising. Mi spiego: se hai un blog che parla di calcio, devi sfuttare delle piattaforme promozionali o fare partnership con delle realtà che promuovono prodotti, servizi ed eventi sportivi, soprattutto vicini al calcio. Ci sono diverse modalità di advertising, anche molto potenti e spesso ritenuti al limite dell’invasivo: le più recenti, sono il retargeting e il real-time bidding. Googlate questi nomi e scoprite di cosa sto parlando!

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E per uno grande? Facciamo degli esempi…
I grandi media godono di centinaia di migliaia se non di milioni di visite quotidiane. In questo caso bisogna personalizzare le diverse sezioni e sottosezioni del sito con promozioni e strumenti ad hoc: una cosa però che è purtroppo ancora vera e che neanche con questi numeri la pubblicità permette enormi guadagni. Non si è ancora trovata una forma pubblicitaria che permetta nemmeno lontanamente di assorbire le perdite del mancato venduto offline, ad esempio nelle edicole e nelle librerie. Quello che si guadagna da un giornale offline (dato da spesa utente finale e inserzioni pubblicitarie) è ancora fuori scala rispetto al guadagno dello stesso media sui banner pubblicitari. Ed è per questo che aziende e agenzie stanno cambiando modello, alla ricerca di modelli creativi e “idee contagiose” che prendono spunto dal potenziale virale dei Social Media e in generale dalla internet di relazione.

Quali sono gli indicatori significativi di cui tener conto su Google Analytics che denotano la buona salute di un sito?
Se dobbiamo dare delle priorità a livello di interesse trasversale (quindi per tutti) direi innanzitutto le fonti di traffico: sapere da dove sono arrivati i tuoi utenti. Quanto arrivano dai motori di ricerca? Per quali parole chiave? E dalle newsletter? Dalle campagne di advertising a pagamento? E dai referral (gli altri siti, quindi blogger o portali che ci citano con dei link)? E sui social network come siamo messi? Le visite che ci porta Facebook sono cresciute? Twitter come sta andando?
Attraverso le fonti di traffico posso interpretare come si sta muovendo la mia realtà su internet in ottica crossmediale e capire come muovermi per migliorare diverse attività strategiche.

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Cos’è questa storia che in un post bisogna mettere due volte i nomi nell’incipit? Ci spieghi cosa sono e come funzionano le parole chiave e se valgono ancora?
Le parole chiave sono ancora importanti: vanno scelte e inserite quelle più contestuali e adatte al proprio target nel titolo e nel copy di un contenuto, come succede ormai da diversi anni. È però vero che Google si sta evolvendo verso un approccio di screening dei contenuti che tiene sempre meno conto delle parole chiave e salgono per importanza altri fattori, tra tutti i segnali sociali ovvero l’integrazione e la forza di condivisione con i Social Network, in primis ovviamente il Social Network proprietario di Mountain View: Google Plus. Per approfondire la le strategie di ottimizzazione della SEO (Search Engine Optimization) di nuova generazione vi consiglio di leggere qualche articolo sull’Inbound Marketing. Mentre la Ninja Academy sta per lanciare un corso online su queste tematiche, lo trovate qui.

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I link esterni servono? Quanti ne servono? Più sono e meglio è?
Servono, tendenzialmente se sono tanti è ottimo, non c’è un numero prestabilito, ma una regola vale sempre: più la fonte tratta argomenti simili ai tuoi (e quindi è contestuale) e, soprattutto, più la fonte è autorevole, maggiore è la spinta che può darti in visibilitá sui motori di ricerca. Attenzione ai link che vi arrivano dai siti di spam: quelli possono danneggiarvi.

Mettere dei link prima del “continua a leggere” è bene, o male?
Non cambia praticamente nulla in ottica SEO. Il punto è questo: se inserisci dei link interessanti prima del “continua a leggere” devi mettere in conto la possibilità che l’utente abbandoni l’articolo prima ancora di entrare nella nuova pagina e quindi non termini la lettura dell’articolo. La distrazione degli internauti è sempre a portata di un click.

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Tag e categorie sono utili?
Sono utili, soprattutto all’utente: progettate sempre il vostro sito pensando a come semplificare la vita dell’utente in prima istanza, e poi pensate ai robottini di Google. Il perché è semplice: lo stesso Google premia l’usabilità dei siti user friendly e comprensibili da chiunque. Fate dei semplici test “for dummies” con persone che navigano poco, affidando loro dei precisi obiettivi di navigazione: se riusciranno senza difficoltà a muoversi sul vostro sito significa che il vostro sito è progettato in modo user friendly, è usabile, e anche Google vi premierà offrendovi maggiore visibilità.

Dando per scontato che il primo requisito è avere dei contenuti di qualità, altrimenti il marketing non serve a niente: se la tua merce è buona quali sono i modi, o se vogliamo i trucchi, per salire nella gerarchia di Google?
Come già detto: progettare un sito estremamente usabile per gli utenti e collegato ai social network, con pagine molto specifiche che parlano di singoli prodotti e servizi a cui si possono collegare parole chiave specifiche, non solo pagine generaliste dove si vende di tutto. Un’accortezza che aiuta è inserire nel sito una site map accurata e aggiornata. Nelle pagine di supporto, Google stesso spiega come creare una sitemap ad hoc. Partite ad esempio dalla pagina informativa sul Google Sitemap Generator.


Fine della prima parte

Giulio Xhaet è consulente e formatore professionista per grandi aziende e piccole e medie imprese; fondatore di Professioni del Web, coordinatore scientifico e docente presso la Business School del Sole 24 Ore, strategic Consultant presso Ninja Marketing, CEO e Co-Founder di Appluego, startup che si occupa di applicazioni mobile per grandi eventi e autore per del volume Le Nuove Professioni del Web.
Essendo l’intervista lunga e ricca di argomenti, l’abbiamo divista in due parti, anche per seguire i consigli di Giulio

;-)


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