Sono molte le coppie in attesa di un figlio che cominciano a guardare con interesse alla conservazione cordone ombelicale e sono altrettanto numerose le domande che si pongono di fronte a un quesito tanto delicato. C’è chi si preoccupa della sicurezza della pratica, chi del fatto che la raccolta possa essere dolorosa per il neonato e chi anche si chiede come le cellule staminali si possano conservare per così tanti anni senza perdere la loro vitalità. Pertanto in questo articolo si cercherà di fare chiarezza su come avvengano la raccolta e la successiva conservazione del campione raccolto, sottolineando che sono entrambe pratiche indolore e sicure.
A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Al momento della nascita del bambino, personale ostetrico altamente specializzato raccoglie in una sacca ematica il sangue del cordone contenente le cellule staminali. La madre e il bambino non provano alcun dolore e la pratica avviene seguendo procedure completamente sicure. Il passo successivo alla raccolta è l’analisi del campione raccolto, fase in cui si rilevano i parametri di cellularità e volume e si verifica che non vi siano presenti sostanze contaminanti.
Questi studi ci fanno capire quanto grandi siano le potenzialità terapeutiche delle staminali cordonali e quale importante opportunità sia quella di potere raccogliere e conservare il sangue del cordone ombelicale per il benessere non solo del nascituro ma anche dell’intera famiglia.
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Note
1. Moise, K.J., Jr., Umbilical cord stem cells. Obstet Gynecol, 2005. 106(6): p. 1393-407.
2. Broxmeyer, H. E., et al., “Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21 to 23.5 year cryopreserved cord blood.” Blood. 117(18): 4773-7.
3. Broxmeyer H.E., Cord blood hematopoietic stem cell transplantation in StemBook TSCR Community, Editor, May 26, 2010.
A cura di: Ufficio Stampa Sorgente