Le Scoperte più importanti spesso avvengono per caso…
La cosa più incredibile di questa scoperta è che pare sia stata fatta per caso. Gli scienziati del Centro di Ricerca per le Patologie del Sistema Digerente del’Università della California stavano infatti effettuando degli esperimenti su alcune cavie per testare l’efficacia di una nuova sostanza, battezzata “astressina-B” e studiata per limitare gli effetti dello stress sull’apparato gastrointestinale dell’uomo.
A tale scopo gli scienziati avevano selezionato e preparato delle cavie geneticamente modificate per produrre in grandi quantità l’ormone che induce nell’organismo una risposta agli stress.
Infatti più alta è la presenza di questo ormone nell’organismo, più l’individuo si stressa facilmente. L’astressina-B era stata pensata per intervenire nel processo di liberazione dell’organismo da questo ormone, bloccandone il rilascio e quindi riducendo lo stress nell’individuo.
Le povere cavie “stressate”, che erano visibilmente malconce ed avevano iniziato a perdere il loro pelo dopo poche settimane di vita, erano state cresciute assieme ad un gruppo di controllo, dal pelo folto e scuro ed in perfette condizioni di salute.
Giunti al momento della sperimentazione, i ricercatori hanno iniettato per 5 giorni l’astressina-B nelle cavie stressate e calve e li hanno quindi rimesse assieme al gruppo di controllo.
Tuttavia, una volta passati i tre mesi di tempo necessari per la sperimentazione e quindi giunto il momento di verificare l’impatto del trattamento sull’apparato gastrointestinale, i ricercatori non sono più stati in grado di distinguere i topi “malati” da quelli sani:
alle cavie trattate con astressina-B era infatti cresciuto un folto manto peloso e ora si rivelavano irriconoscibili da quelle del gruppo di controllo.
Il coordinatore della ricerca, racconta: “Abbiamo guardato dentro la gabbia e in un primo momento ci siamo chiesti perché i topi calvi non c’erano più. Poi li abbiamo contati, e ci siamo resi conto che a tutte le cavie era cresciuto il pelo.
È stata una scoperta del tutto inaspettata. Secondo il Team di scienziati dell’Università della California che hanno effettuato la sperimentazione, questa scoperta potrebbe costituire la base fondamentale di nuovi studi sull’astressina-B mirati a farne la prima rivoluzionaria cura contro la calvizie legata a stress e invecchiamento.
Tuttavia, il meccanismo attraverso il quale l’astressina-B è stata in grado di far riprendere vitalità ai follicoli piliferi del cuoio capelluto dei topi costituisce sin da oggi materia di interesse e approfondimento negli ambienti dediti alla ricerca scientifica.
“Sappiamo che il pelo ricresce” hanno dichiarato gli scienziati “ma non sappiamo perché.
Il follicolo pilifero in questi topi era inattivo. Qualcosa gli ha ridato vita, favorendo così la crescita dei “capelli”. I ricercatori sono molto speranzosi: dopo aver trattato un altro gruppo di cavie calve sia con astressina-B che con altri prodotti anti-calvizie, si è potuto notare che la crescita del manto peloso era molto più veloce e consistente nelle cavie trattate con la nuova sostanza.
Indubbiamente, ci vorrà del tempo prima che si possa davvero usare l’astressina-B come cura standard contro l’alopecia ma, certamente, è stato fatto, anche se casualmente, un grosso passo in avanti.