Di recente il Coniglio ha detto la sua sulla questione dei consigli di scrittura, che tanto imperversano per il web e altrove. In quella sede, il leporide si è dichiarato piuttosto allergico alle regole di questo genere, ma ha riconosciuto il valore prezioso che il confronto con le esperienze e il percorso degli altri hanno nella crescita, umana e tecnica ,che deve necessariamente intraprendere chi vuole davvero imparare a scrivere per comunicare agli altri quello che ha dentro.Sì perché il mestiere dello scrittore è soprattutto un lavoro relazionale, presuppone l'empatia, l'intuito, la capacità di leggersi dall'esterno, vedere con occhi altrui ciò che si vuole comunicare e trovare le parole per giungere in profondità verso l'altro.
La scrittura, nell'era delle relazioni sociali semplificate, è un potente strumento, forse l'ultimo baluardo di una civiltà dell'incontro: un'arte, forse, un mestiere circolare scandito dalle stagioni del narrare, condividere e riascoltare ciò che la parola scritta ha suscitato nel lettore. È un metodo che consente di non perdere di vista la persona, quella vera, che respira di là dallo schermo: questo vuol dire che sono necessarie anche la capacità di ascolto, silenzio e spazio interiore. Si tratta di qualità difficili da acquisire e mantenere, che incidono sull'intimo della persona, richiedono una buona dose di autocritica, umiltà, lavoro paziente con sé stessi: un impegno che non è funzionale solo allo scrivere meglio e al comunicare con maggiore efficacia, ma diventa una strada per il miglioramento personale a tutto tondo.
Bene, tutto questo non vuol dire che non siamo disponibili ad un sano confronto critico, anzi, abbiamo appena detto che bisogna crescere, migliorarsi, imparare dall’esperienza degli altri. Quindi, perché non aderire al “meme” di autovalutazione critica, ricavato dai 22 consigli di scrittura del buon Stephen King? Naturalmente, dato quanto appena scritto, dovremo affrontare la questione dal punto di vista della relazionalità, valutando il Coniglio sulla sua capacità di raggiungere i suoi fugaci lettori senza risultare ostico o autoreferenziale.
Dunque via, il roditore mannaro sotto esame:
#1 – Smetti di vedere la televisione. Leggi invece il più possibileCondivido il consiglio… non guardo la televisione da anni, se non come oggetto luminoso nel campo visivo quando altri in casa l’accendono. Non ne faccio un merito, è che trovo più interessante internet. Mi do un 10 convinto!
#2 – Preparati a più fallimenti e critiche di quanto pensi di poter affrontareSe si considera la scrittura come mezzo di comunicazione empatica, le batoste da mettere in conto sono anche di più. La tentazione di chiudersi a riccio o rivolgersi a contesti meglio disposti è sempre in agguato, e non si finisce mai di imparare ad affrontare la disfatta tentando una nuova strada: la cosa più difficile è sapersi mettere in discussione, evitando di pensare che se non ci si capisce è sempre colpa degli altri. Un 6 per l’impegno.
#3 – Non perdere tempo a cercare di piacere alla genteDifficile conciliare questo punto con l’ottica che ci siamo proposti,. Ma diciamo che la relazione vera non è piaggeria, o adulazione: prevede la comunicazione onesta e schietta, anche critica, purché costruttiva. Molto difficile, ci si prova. Dalla nostra abbiamo che il Coniglio è un essere tranquillo, evita lo scontro e cerca di ricucire. Un 7 se lo merita.
#4 – Scrivi soprattutto per te stessoNon ci siamo, signor King. Si violano le premesse dei nostri scopi, mi tocca essere in disaccordo con lei. Come dice? Così mi assegno un 2? Pazienza. Cose che capitano.
#5 – Affronta le cose che sono più difficili da scrivereOttima idea. Ma non sempre funziona così: non tutte le battaglie si vincono con la tattica diretta e a volte prendere le faccende spinose alla larga porta ad un risultato migliore. Si deve poi considerare che non sempre tutto si può dire subito, ma spesso serve la preparazione del terreno relazionale; non si va oltre un 6 di circostanza.
#6 – Quando scrivi, stacca dal resto del mondoAh, la tranquillità e il silenzio: se è così che la intendiamo, siamo sull’8 pieno. Non mi riesce a scrivere se qualcuno parla e interrompe. Guardarsi dentro con calma è importante per poter puntare, dopo, al rapporto con l’altro.
#7 – Non essere presuntuosoSigh… 5.
#8 – Evita avverbi e paragrafi lunghiPerché, Stephen, tu quando mai l’hai fatto? :-PMigliorare la leggibilità è utile, rimanendo però nei limiti del fatto che il lettore non è un povero semi-analfabeta che si perde alla seconda subordinata. Inoltre la lingua italiana ha gli avverbi, non ci sono leggi che ne vietano l’utilizzo e a volte rendono perfettamente la caratteristica dell’azione senza spezzarne il ritmo. Mi do 6 solo perché cerco di stare attento a non abusarne.
#9 – Non farti coinvolgere troppo dalla grammaticaHai fatto un giro in strada, ultimamente? Ordinato un caffè, chiesto un'indicazione stradale? Sarà bene che la ripassiamo un po’ tutti, la grammatica. Mi do un 5 e non un voto più basso solo perché compio a volte degli errori che farebbero arrossire un coniglio, anche mannaro.
#10 – Padroneggia l’arte della descrizionePavoneggiati, Coniglio. Ti dicono tutto che hai una buona capacità descrittiva e che la usi bene. Anzi, che descrivi meglio i paesaggi e gli ambienti che le persone. Questo non è una cosa positiva però, quindi, per ricordarti di migliorare nella caratterizzazione dei personaggi (cosa essenziale per permettere a chi legge di identificarsi con chi vive la storia) ci fermiamo al 7
#11 – Non dare troppe informazioni sull’ambienteAbbiamo dichiarato guerra all’infodump: rispettiamo la capacità del lettore di arrivarci da solo. Un 8 per gli sforzi bellici.
#12 – Racconta storie su ciò che la gente fa realmenteSi chiama cronaca. Non ci piace. 3
#13 – Rischia; non giocare sul sicuroHo sempre scritto volentieri di argomenti non proprio modaioli. Trovo questo in linea con l’obiettivo di comunicare cose personali, autentiche e che appartengono al proprio bagaglio di vissuti. Questo è un rischio perché parlare schiettamente di ciò che si sente, con l’obbiettivo di condividerlo, non permette di fare ricerche di mercato sulle cose che vendono di più. Un 8 si può dare.
#14 – Mettiti in testa che non hai bisogno di droghe per essere un valido scrittoreUn 10 pieno è dovuto. Il Coniglio, al massimo, si fa un grappino quando scrive d’inverno.
#15 – Non cercare di rubare la voce di qualcun altroUn altro buon voto: il dialogo con il lettore richiede che ciascuno parli per sé. Ci si prova, e ci si incoraggia con un 8.
#16 – Comprendi che la scrittura è una forma di telepatiaPossiamo parlare di empatia, è lo stesso? Quando al metterlo in pratica, c’è molta strada da fare. 6 per lo sforzo.
#17 – Prendi sul serio la tua scritturaSe vuoi prendere sul serio chi ti legge, è un buon consiglio. Un 7 al Coniglio che è un po’ giocherellone ma onesto.
#18 – Scrivi ogni singolo giorno… e non fare figli. Mal si addice ad un Coniglio Mannaro, che investe tempo con i suoi cuccioli e scrive quasi tutti i giorni, nei ritagli. Non più della sufficienza. 6
#19 – Finisci la prima stesura in tre mesiSulla questione della rapidità siamo messi bene: ci piace scrivere di getto, sull’onda di emozioni e ispirazioni, come se stessimo raccontando qualcosa ad un amico. Non pensarci troppo su, Coniglio, e datti un 9.
#20 – Quando hai finito di scrivere, fai un lungo passo indietroVietato dalle regole (le mie): nel dialogo non ci si nasconde. 2
#21 – Abbi il coraggio di tagliareOttimo suggerimento, per non inondare l’altro di cose inutili: offrire degli spunti ed accettare il rischio che l’altro trasformi ciò che hai condiviso in qualcosa di completamente diverso. Un 7 perché la cosa ci piace, ma non sempre ci riesce.
#22 – Cerca una relazione stabile, stai in salute e vivi una buona vitaMolto per merito degli altri, fin qui mi è stato regalato un 10.
Ecco fatto. Un esercizio divertente, si scoprono più cose su sé stessi di quante mi sarei aspettato. Spero che sia interessante anche per chi legge, magari vi va di provare.Il Coniglio, benché intenzionato a farsi bocciare, non c’è riuscito: due conti mi hanno restituito una media di 6,64 – una sufficienza incoraggiante, considerando che alcuni cattivi voti, autoassegnati perché non condivido le regole, mi rendono più felice di quelli alti!
Alla prossima.