Instant Articles: bisognerà trovare il modo di riconoscere il fatto che Facebook produce un contatto, ma al produttore va riconosciuto il traffico su quel contenuto. Facebook, in quel caso, si comporta infatti come un browser”. Hai detto che non prima del 2017 vedremo il nuovo sistema di rilevamento. Quali sono i passaggi che vi porteranno a questo appuntamento? “Nei mesi scorsi, con Gasperini presidente, abbiamo lanciato un beauty contest con il quale abbiamo chiesto al mercato un interesse a lavorare con Audiweb ma anche un punto di vista agli operatori. Nove operatori – con diverse competenze – si sono mostrati interessati, abbiamo già fatto una valutazione delle loro risposte e ora stiamo elaborando un brief con le nostre esigenze. Ci vorranno un paio di mesi per preparare il brief, poi – prima dell’estate – analizzeremo le risposte dei candidati. E, da settembre in poi, si partirà con la realizzazione del sistema. Dovremo procedere velocemente, altrimenti l’inizio del prossimo anno rischia di essere una scadenza ottimistica”. Con il brief, insomma, traccerete le linee del nuovo Audiweb. È possibile che tutti gli operatori che si sono proposti possano contribuire? “Già oggi abbiamo 5 partner (Nielsen, Doxa, ContatctLab, PricewaterhouseCoopers, Memis). In questo momento l’architrave è Nielsen: ma non so se in futuro sarà così, cioè un’architrave con degli addendum. Potrebbe essere un meccanismo al quale lavorano più operatori o magari uno solo”. Oltre alle 9 aziende che si sono proposte, ascolterete altri soggetti privati? “Penso proprio di sì. Anche se non è dentro AssoCom, ascolteremo GroupM che rappresenta una parte significativa del mercato dei centri media”. Tra i vostri non associati ci sono anche player importanti come Facebook e Google. Pensate di dialogare anche con loro prima del nuovo progetto? “Dovremo colloquiare anche con Facebook e Google che, anche se non fanno parte di Audiweb, sono degli attori fondamentali per il mercato digitale. Loro, mediamente, non sono molto sensibili a parlare con Jic come Audiweb perché sono loro che hanno tantissimi dati e spesso li comunicano autonomamente. Un’altra difficoltà in questo dialogo è che attori come Google o Facebook prendono decisioni – come quella di parlare con un ente come Jic – a livello internazionale”. Riassumendo, quali sono gli obiettivi che vi ponete con il nuovo sistema di rilevamento e analisi del traffico? “Audiweb nasce per dare al mercato dell’online delle metriche condivise su cui investitori, centri media ed editori possano confrontarsi. E questo rimane il contesto nel quale ci muoviamo. Dobbiamo quindi trovare una metrica che dia la possibilità agli investitori di misurare le proprie campagne. In questo senso dovremo fornire degli strumenti per misurare bene la viewability delle inserzioni e delle campagne. È infatti importante capire quale sia il comportamento degli utenti, per esempio sapere se la homepage è ancora la parte più preziosa di un sito. C’è poi una serie di riflessioni che si stanno facendo su come affrontare alcune questioni tecnologiche”. Per esempio? “Tre su tutte. La pubblicità programmatic: in Italia non è ancora imponente ma assumerà un ruolo sempre più importante e quindi dovremo tenerne conto per offrire strumenti di analisi sulla pianificazione della pubblicità. Cercheremo, poi, di capire meglio quali siano i tempi corretti dei cookie: è necessario stabilire quale debba essere la durata della loro vita per fare delle inserzioni qualcosa di più inerente alle ricerche degli utenti. C’è infine la questione dei bot (software che tra l’altro generano traffico, ndr.) che il sistema dovrà essere in grado di individuare: le campagne sono rivolte a esseri umani e quindi occorrerà misurare solo il traffico generato da persone”. Infine, una domanda sul presente del mercato e non sul futuro. Quali sono i contenuti che oggi guardano con maggiore attenzione gli inserzionisti? “Senza dubbio i video. Rappresentano il formato che – anche dal punto di vista pubblicitario – stanno offrendo oggi la maggiore efficacia per gli investitori”. The post Come cambierà Audiweb appeared first on Wired.
Instant Articles: bisognerà trovare il modo di riconoscere il fatto che Facebook produce un contatto, ma al produttore va riconosciuto il traffico su quel contenuto. Facebook, in quel caso, si comporta infatti come un browser”. Hai detto che non prima del 2017 vedremo il nuovo sistema di rilevamento. Quali sono i passaggi che vi porteranno a questo appuntamento? “Nei mesi scorsi, con Gasperini presidente, abbiamo lanciato un beauty contest con il quale abbiamo chiesto al mercato un interesse a lavorare con Audiweb ma anche un punto di vista agli operatori. Nove operatori – con diverse competenze – si sono mostrati interessati, abbiamo già fatto una valutazione delle loro risposte e ora stiamo elaborando un brief con le nostre esigenze. Ci vorranno un paio di mesi per preparare il brief, poi – prima dell’estate – analizzeremo le risposte dei candidati. E, da settembre in poi, si partirà con la realizzazione del sistema. Dovremo procedere velocemente, altrimenti l’inizio del prossimo anno rischia di essere una scadenza ottimistica”. Con il brief, insomma, traccerete le linee del nuovo Audiweb. È possibile che tutti gli operatori che si sono proposti possano contribuire? “Già oggi abbiamo 5 partner (Nielsen, Doxa, ContatctLab, PricewaterhouseCoopers, Memis). In questo momento l’architrave è Nielsen: ma non so se in futuro sarà così, cioè un’architrave con degli addendum. Potrebbe essere un meccanismo al quale lavorano più operatori o magari uno solo”. Oltre alle 9 aziende che si sono proposte, ascolterete altri soggetti privati? “Penso proprio di sì. Anche se non è dentro AssoCom, ascolteremo GroupM che rappresenta una parte significativa del mercato dei centri media”. Tra i vostri non associati ci sono anche player importanti come Facebook e Google. Pensate di dialogare anche con loro prima del nuovo progetto? “Dovremo colloquiare anche con Facebook e Google che, anche se non fanno parte di Audiweb, sono degli attori fondamentali per il mercato digitale. Loro, mediamente, non sono molto sensibili a parlare con Jic come Audiweb perché sono loro che hanno tantissimi dati e spesso li comunicano autonomamente. Un’altra difficoltà in questo dialogo è che attori come Google o Facebook prendono decisioni – come quella di parlare con un ente come Jic – a livello internazionale”. Riassumendo, quali sono gli obiettivi che vi ponete con il nuovo sistema di rilevamento e analisi del traffico? “Audiweb nasce per dare al mercato dell’online delle metriche condivise su cui investitori, centri media ed editori possano confrontarsi. E questo rimane il contesto nel quale ci muoviamo. Dobbiamo quindi trovare una metrica che dia la possibilità agli investitori di misurare le proprie campagne. In questo senso dovremo fornire degli strumenti per misurare bene la viewability delle inserzioni e delle campagne. È infatti importante capire quale sia il comportamento degli utenti, per esempio sapere se la homepage è ancora la parte più preziosa di un sito. C’è poi una serie di riflessioni che si stanno facendo su come affrontare alcune questioni tecnologiche”. Per esempio? “Tre su tutte. La pubblicità programmatic: in Italia non è ancora imponente ma assumerà un ruolo sempre più importante e quindi dovremo tenerne conto per offrire strumenti di analisi sulla pianificazione della pubblicità. Cercheremo, poi, di capire meglio quali siano i tempi corretti dei cookie: è necessario stabilire quale debba essere la durata della loro vita per fare delle inserzioni qualcosa di più inerente alle ricerche degli utenti. C’è infine la questione dei bot (software che tra l’altro generano traffico, ndr.) che il sistema dovrà essere in grado di individuare: le campagne sono rivolte a esseri umani e quindi occorrerà misurare solo il traffico generato da persone”. Infine, una domanda sul presente del mercato e non sul futuro. Quali sono i contenuti che oggi guardano con maggiore attenzione gli inserzionisti? “Senza dubbio i video. Rappresentano il formato che – anche dal punto di vista pubblicitario – stanno offrendo oggi la maggiore efficacia per gli investitori”. The post Come cambierà Audiweb appeared first on Wired.