Il New York Times, dopo mesi di annunci e tentennamenti, ieri ha reso ufficiale che a partire dalla fine di marzo renderà a pagamento la versione online a gli “heavy users”, a coloro che vogliono leggere più di 20 articoli al mese della versione digitale del quotidiano statunitense.
La notizia ha scatenato un dibattito davvero esteso, qui di seguito una raccolta di quelle che mi sono sembrate le fonti più interessanti:
New York Times, Nieman Journalism Lab, Nieman Journalism Lab, The New York Times Company, yelvington.com, Epicenter, paidContent, SteveOuting.com, Online Journalism Blog, Mashable!, The Wire, DealBook, paidContent, Recovering Journalist, NPR, Yahoo! News, Techdirt, Mediaite, Mashable!, Poynter, SAI, Mixed Media, Yahoo! News, @rafat, The Daily Dish, @howardkurtz, @penenberg, AdAge, MediaFile, @pkafka, @natives, Wall Street Journal, Vanity Fair, The Wrap, Technologizer, 10,000 Words, HighTalk, @dannysullivan, @chanders, MediaFile, Daggle, Change of Subject, VentureBeat, Understanding Google …, L.A. Times Tech Blog, Marketing Pilgrim, CJR, Pulse2, @stevenjayl, Engadget, CNNMoney.com, Gizmodo, @learmonth, @tim, DigiDave, MediaShift, Gannett Blog, TUAW, Guardian, Switched, Electronista, Deadline.com, TVbytheNumbers, WebNewser, ReadWriteWeb, The Register, FishbowlNY, Media Buyer Planner, Gothamist, Tuned In, Gawker, @iwantmedia, @cressman, eMedia Vitals, Joho the Blog, Scripting News
Se esiste un quotidiano generalista al mondo che è in grado di riuscire in un’operazione i cui precedenti sono davvero poco confortanti in termini di probabilità di successo questo è certamente il NYT. Personalmente sono estremamente scettico dell’effettiva riuscita dell’operazione, sia per come è stata presentata nei contenuti offerti ai sottoscrittori che per i valori in gioco comunque estremamente ridotti rispetto al numero di visitatori mensili, stimati da Paid Content in circa mezzo milioni di utenti che effettivamente sottoscriveranno un abbonamento mensile.
Mashable ha lanciato un sondaggio per testare la propensione effettiva dell’utenza ad una sottoscrizione a pagamento. Al momento della redazione di questo articolo su 2.700 rispondenti oltre il 92% dichiara di non essere disponibile a pagare per i contenuti online del quotidiano in questione. Se certamente i risultati non hanno un valore statistico, è indubbio che rappresentino un’indicazione.
Oltre alla impressionante mole di commenti e previsioni sulla sensatezza e le possibilità di successo, sono già comparsi i primi suggerimenti su come continuare a leggere gratuitamente il NYT pur sorpassando il limite dei 20 articoli mensili imposto dal quotidiano.
E’ l’ulteriore conferma della fragilità dell’ipotesi di lavoro.