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Come creare empatia con una sola parola

Da Counselor @empaticalista

empatia una Come creare empatia con una sola parola
Se fossi un eremita che vive solitario sulle vette del Kilimangiaro, non dovrei avere bisogno di interagire con le altre persone. Ma visto che il mio paese, per quanto piccolo, conta comunque i suoi diecimila abitanti, per forza di cose parlo ogni giorno con qualcuno. Famiglia, amici o estranei, le relazioni sociali sono alla base della comunità nella quale viviamo.

E per questo è importante imparare come creare empatia, come relazionarsi meglio con gli altri.

Ci sono tanti modi per farlo, dalle parole alla famigerata comunicazione non verbale. Un insieme di tecniche che si propongono di creare un rapporto emotivo fra due persone, in maniera naturale o artificiale. Tuttavia, c’è una parola magica che funziona in tutte le situazioni e che ti permettere di creare empatia con il tuo interlocutore.

Non devo stare qui ad illustrarti i vantaggi che si hanno quando si crea un legame emotivo con una persona. Non deve essere per forza amicizia o addirittura amore, basta quel filo di empatia necessaria per farti risaltare rispetto a tutti gli altri. Quanto basta per essere considerato una persona con le sue caratteristiche peculiari, e non uno fra i tanti.

Fondamentale nel commercio, ma anche nella vita personale. Migliorando le tue relazioni con gli altri potrai vivere una vita migliore, più piena perchè con più emozioni.

In più, e questo mi preme sottolinearlo, la tecnica di oggi non si tratta di qualcosa di artificioso, di innaturale. Ci sono molte tecniche che puntano a creare una specie di empatia fasulla, basata sul nulla. Ad esempio, è risaputo che imitare la postura dell’interlocutore aumenta la sua empatia nei tuoi confronti. Tuttavia si tratta di un escamotage, perchè si fonda sull’imitazione non spontanea dei movimenti. Se vuoi mantenere empatia in questo modo, devi continuare ad usare quella tecnica.

La parola magica per creare empatia

Quindi, qual’ è questa fantastica parola che ha tutte queste proprietà benefiche e nessuna controindicazione? Okay, lo ammetto, ti ho mentito: non si tratta di una parola sola. Però la possiamo riassumere molto semplicemente.

Il nome.

Tutto qui. Per qualsiasi persona, il proprio nome è la parola più dolce e familiare che possa sentire. Pensaci: nell’infanzia senti il tuo nome migliaia di volte, pronunciato dai genitori e dalle persone che ti stanno più a cuore. Nei primi anni di vita impari quindi ad associare al nome una situazione di benessere, di sicurezza.

Passata l’infanzia, le persone iniziano ad usare il tuo nome per chiamarti, per attirare la tua attenzione. Hai presente quando sei con la testa fra le nuvole, e non ascolti minimamente le parole di chi ti sta intorno? Quando qualcuno pronuncia il tuo nome, subito caschi dalle nuvole. Questo avviene perchè l’inconscio ascolta sempre tutto, ma quando sei sovrappensiero le informazioni non passano alla mente conscia. Ma il nome è associato ad una situazione che richiede la tua attenzione, e quindi ha la priorità su tutto il resto.

Cosa significa questo? Significa che quando pronunci il nome di qualcuno, il suo inconscio automaticamente si concentra su di te.

Per dirla con il linguaggio della programmazione neurolinguistica, si crea un’ancora fra il tuo nome e questa sensazione: senti il tuo nome, e subito vengono richiamante certe emozioni. Per la precisione, sono due le emozioni collegate al nome:

  • Sicurezza, benessere
  • Attenzione

Non sei ancora convinto che il semplice nome crei empatia? Allora prova a pensare a una situazione nella quale il tuo nome è stato pronunciato per rivolgersi a qualcun altro. Può essere una conversazione fra amici, ma può essere anche un libro o un film. Riesci a ricordarti una situazione del genere? Che sensazione hai provato?

Scommetto che ti ha fatto uno strano effetto, prima di tutto. Normale, l’inconscio ha già abbinato il tuo nome con la tua identità e fa a fatica a concepire che altre persone possano chiamarsi come te. Se pensi ad una storia dove il protagonista ha il tuo nome, sono sicuro che avrai provato una strana immedesimazione per lui o lei. Quasi come se quel personaggio fossi tu: questa non è forse empatia?

Conclusione

Se vuoi creare una relazione emotiva con un altra persona, utilizza spesso il suo nome. Quando saluti qualcuno non dire semplicemente “ciao”, ma dì “ciao Agamennone”. E utilizza il nome ogni volta che vuoi dare una certa rilevanza ad una tua frase, quando vuoi che sia recepita pienamente dall’interlocutore.

Come vedi, questa non è una tecnica per creare un falso legame. L’empatia sarà autentica, perchè non stai fingendo niente: l’unica cosa che fai è dire il nome di qualcuno. Questo ti permetterà di avere delle relazioni più soddisfacenti sotto tutti i punti di vista, e in generale un’ottima vita sociale.

Prova ad usare questa parola magica se pensi di non essere bravo a comunicare con gli altri, e vedrai che le cose miglioreranno molto.

Vantaggio bonus: se ripeti più volte il nome di una persona che hai appena conosciuto, riuscirai a ricordare meglio il suo nome!

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Ho ospitato volentieri questo post di Stefano, passate a salutarlo!


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