Da tempo il mio gatto soffre di gastrite e la cura prescritta dal medico è di somministrargli due volte al giorno Maalox e Plasil.
Che già qui i più ridono, perchè fa strano che i nostri animali domestici prendano le nostre stesse medicine.
E fa ancora più strano che le orride case farmaceutiche non facciano lobbying sui veterinari perchè prescrivano, al posto del Maalox, un suo equivalente per felini (che so, Miciox) a un prezzo decisamente più elevato.
Comunque il punto è: come dare al gatto la doppia dose quotidiana di Maalox e Plasil?
Con una siringa (senza ago, a meno che non siate proprio cattivi), che va introdotta nel cavo orale della bestia per rovesciare la medicina nel suo esofago.
La prima controindicazione è che il gatto, non essendo un cane, capisce subito il trucco, misteriosamente riconosce il tuo cambio di passo mentre ti avvicini alla boccetta del Maalox e si dà alla fuga infilandosi in un luogo inaccessibile dal quale puoi estrarlo con il controtrucco del “rumore delle crocchine” che, non essendo un cane, funziona solo una volta.
La seconda controindicazione è lo sputazzo. Le gocce di Maalox che non raggiungono l’esofago, nonchè quelle che volano per la stanza quando lui si lecca, al momento sono invisibili.
Dopo circa un’ora però diventano bianche e calcinose, dando alla tua casa l’aspetto di un cantiere in perenne lavorazione.
Per non dire delle gocce che ti finiscono sui pantaloni, che poi spiegare ai colleghi che quelle macchie bianche sui pantaloni altezza inguine è Maalox non è sempre agevole.
La terza controindicazione sono le ferite nelle mani. Il micio, comprensibilmente e non essendo un cane, reagisce con violenza al tentativo di inserzione di siringa e in genere colpisce con l’artiglio affilato alcune parti molli della mano del curante, tra le quali si segnalano come particolarmente dolorose le pellicine attorno alle unghie.
Ma veniamo alla parte utile. Da un paio di giorni (dopo due mesi, ma io non sono pronto come un gatto) ha imparato un nuovo sistema per risolvere il problema.
Casualmente (i grandi passi dell’umanità sono sempre casuali) è capitato che in una delle somministrazioni ho esercitato una leggera pressione dall’alto con la mano che tiene la collottola del paziente. Questa manovra, ho scoperto, obbliga la bestia a tenere le zampe al suolo per evitare il rischio di schiacciamento e lo pone in una posizione di succubanza che lo induce ad aprire la bocca e a subire la somministrazione.
Attenzione! Il gatto va tenuto nella posizione di sottomissione per alcuni secondi, in modo che inghiotta il Maalox ed eviti l’effetto sputazzo!
Almeno fino a quando lui, non essendo un cane, escogiterà un nuovo modo per fregarmi.