Con il termine cervicale (nel linguaggio medico “cervicalgia”) si fa riferimento ad un dolore a livello del collo, ma talvolta può irradiarsi fino alla testa, alla schiena o agli arti.
E’ uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi, si stima infatti che ogni giorno 7 persone su 10 provino, pur con diversa intensità, dolori cervicali, soprattutto dopo i 45 anni.
Può essere un fastidio che persiste per mesi o addirittura anni. I dolori cervicali possono essere accompagnati anche da mal di testa, nausea e capogiri. Le cause possono essere molteplici:
- la sedentarietà: chi conduce una vita sedentaria è più portato ad assumere posture errate che con gli anni possono danneggiare le vertebre cervicali e causare dolore. Si è notato inoltre che in una condizione di debolezza ed insufficienza muscolare complessiva, la muscolatura posturale fa molta più fatica a sostenere il corpo.
- Contratture muscolari: è la causa più frequente per quanto riguarda i dolori cervicali, soprattutto per le persone più giovani.
- Smartphone: ebbene sì, anche il cellulare può creare danni alla nostra colonna vertebrale, costringendoci per troppo tempo a stare con la testa china e ad assumere posizione scorrette. Gli esperti raccomandano di guardare il telefonino tenendo la schiena in posizione neutra e non tesa, con le orecchie allineate alle spalle e le scapole retratte.
- Fattori traumatici: come colpi di freddo, il colpo di frusta oppure la pratica di alcuni sport (la boxe, rugby, body building…).
- Ernia cervicale: ossia un disturbo che causa lo schiacciamento dei dischi delle vertebre cervicali (può essere creato da un fattore traumatico come un incidente oppure da una pratica scorretta come una postura errata).
- Artrosi cervicale: una patologia degenerativa delle vertebre cervicali, che di solito compare dai 50 anni in su.
- Altre cause della cervicale possono essere lo stress, difetti occlusali delle arcate dentali, difetti del campo visivo che influiscono sulla colonna vertebrale.
Nella maggior parte dei casi comunque la causa è un’alterazione non grave che interessa i legamenti, i muscoli e le articolazioni. L’importante è non sottovalutare mai il disturbo e affidarsi ad uno specialista se la situazione lo richiede e il dolore persiste nel tempo.
La prima cura è cambiare le cattive abitudini. Se siamo costretti a trascorrere molte ore davanti al computer per motivi di studio o di lavoro, è importante alzarsi ogni tanto, far ruotare e flettere il collo per togliere le tensioni accumulate, tenere il monitor a circa 50-70 cm di distanza dagli occhi e regolarlo che sia più in basso degli occhi. Bisogna inoltre fare attenzione ad utilizzare materassi e cuscini adeguati, evitare di stressarsi e cercare di assumere posizioni corrette (lo yoga in questo senso è una disciplina che può darci innumerevoli benefici). È però necessaria una diagnosi corretta per affrontare la terapia giusta (farmacologica, fisioterapica o chirurgica), è bene quindi sottoporsi ad una radiografia, per valutare bene l’entità del problema.
Nella fase acuta possono essere somministrati analgesici e miorilassanti; può essere di estremo beneficio indossare un colletto pensato appositamente per chi soffre di cervicale, che sfrutta i vantaggi della termoterapia: il calore infatti ha un effetto analgesico naturale che allevia immediatamente il dolore. Pensato per essere indossato sotto tutti i tipi di abbigliamento, il colletto emette calore terapeutico a 40 gradi per più di 8 ore.
Anche la fisioterapia può rappresentare un valido aiuto per guarire, così come l’esercizio fisico e lo stretching, ottimi per prevenire ed evitare l’insorgenza della cervicale o eventuali recidive. Anche le terapie termali, che utilizzano la fangoterapia, possono essere una soluzione al problema.