Difficile dare torto a Beppe Sebaste quando scrive:
Avvertenza: io non parlo e non scrivo più di politica italiana perché ogni commento mi sembra da tempo una legittimazione dell’intollerabile e dell’inammissibile. Le uniche parole da usare sarebbero una scelta rigorosa di sintetici giudizi-ingiurie, penalmente perseguibili da parte di persone oneste, ma non più dal criminoso pluirinquisito cinico puttaniere che ci governa col consenso dell’opposizione.