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Come diventare wedding planner: il corso di CHICCHI D'ARANCIO/1Bouquet, wedding camera, la scatola di Antonella e le wedding bubblesIl corso mi è piaciuto soprattutto per la concretezza, anche nel fare la panoramica sulla professione della wedding planner, Simona ha portato esempi concreti, si è confrontata con le compenze che le corsiste già avevano e ha inquadrato la professione nel contesto reale. Piuttosto utile, no?
La giornata di corso nel complesso è stata molto molto intensa e può essere una sorpresa quanto sia complessa l'attività della wedding planner. E tenete presente che io non ho partecipato alla
domenica in cui si è affrontata la parte più creativa! Come ha detto Annalisa:"
E' un mondo!" Ed è un mondo che va affrontato con molta professionalità.
Rapporto con i fornitori, rapporto con i clienti, gestione imprenditoriale e creatività sono alcuni degli aspetti che il corso nel complesso ha affrontato. Al termine, magari non si sarà wedding planner, ma sicuramente si ha una chiara idea di cosa vuol dire
essere una wedding planner, con in più molte nozioni pratiche per avviare seriamente un'attività di questo tipo.
Come dicevo nel post precedente, ho partecipato a molti corsi (pure troppi) e uno dei difetti maggiori della formazione è che spesso finito il momento formativo si rimane in sospeso, con la domanda che si forma spontanea: "E ora?" In questo caso invece mi sembra si sia cercato di dare gli strumenti per capire proprio cosa fare dopo il corso: ho già le competenze per iniziare a lavorare come wp? devo approfondire l'aspetto creativo? devo trovare una socia che compensi le mie lacune? ho bisogno di fare esperienza in un settore specifico? è il lavoro per me?
Nella mia esperienza personale posso dire che domenica sapevo rispondere a queste domande, e non è poco.