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Come due vene

Creato il 13 febbraio 2012 da Bussola
Quando mia madre era in ospedale, io raccoglievo fiori nel giardino di mia nonna poi li sistemavo con cura su un foglio e li legavo con nastro adesivo alla carta.
“ Per mia madre” scrivevo sopra il foglio con una grafia un po’ stentata.
Erano i miei capolavori per mia madre, probabilmente un buon escamotage trovato da mia nonna per tenermi occupata in casa anche senza la presenza costante di mamma.
Arrivò il giorno in cui potei portare i miei fogli bucolici a mamma in ospedale.
- E’ nata la sorellina – Mi disse mio padre – Andiamo a trovarla!
Quando vidi mia sorella per la prima volta mi apparve strana. Era piccola, spennuta, gracchiante. Così a primo impatto non mi piacque, non era come me l’ero immaginata nei miei sogni.
Guardai smarrita mia madre e le dissi
- Volevo una sorellina. Cos’è questa porcheria?
Ovviamente all’epoca mia sorella era troppo piccola per rispondere ed incassò il colpo, in silenzio, maturando vendetta in sordina come solo i grandi sanno fare. Poi appena raggiunta l’età dei vocalizzi, ci tenne a ritornare sull’argomento.
- Dinda, Dinda ….
Girava per casa, strillando. Dinda era il nome che aveva dato a me, e con cui chiamava anche le sue mutandine. La similitudine era chiara, netta, non lasciava adito a dubbi.
Se il suo disappunto di quella prima frase detta da me a suo discapito non era stato abbastanza chiaro, ci tenne a sottolinearlo lanciandomi un orologio in ferro dritto dritto in fronte.
Fu a quel punto che decisi di capitolare a quell’uragano che era entrato a casa mia.
Da allora siamo cresciute, abbiamo imparato a conoscerci.
Ci siamo scazzate, amate, emozionate, allontanate, rincorse, fraintese, rappacificate, ma siamo sempre rimaste unite. Siamo due vene così differenti e così uguali in cui corre lo stesso sangue, che entra ed esce da quell’unico grande cuore che si chiama famiglia.
Ora lei mi appartiene come mi appartiene la mano con cui scrivo
Questo è il suo BLOG .Abbiatene cura
Come due vene

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