La democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump, che hanno vinto nella maggior parte degli stati, sono sempre più vicini alla nomination del loro partito.
Hillary Clinton festeggia a Miami la vittoria delle primarie in stati. Credit: Jonathan Ernst
Il primo marzo gli elettori democratici e repubblicani di 12 stati sono stati chiamati a votare per le primarie per decidere i rispettivi candidati alla presidenza degli Stati Uniti per le elezioni di novembre del 2016.
Si tratta del cosiddetto Super Tuesday, il più importante appuntamento del lungo cammino delle primarie, che spesso si rivela determinante per lo svolgimento delle stesse e dal quale se non esce un reale vincitore arriva comunque, in genere, una chiara indicazione.
In questo caso l'indicazione che viene fuori è che i candidati per le elezioni di novembre sembrano sempre di più destinati a essere Hillary Clinton per i Democratici e Donald Trump per i Repubblicani, che, seppur con delle sorprese inaspettate, allungano il proprio vantaggio sui rispettivi sfidanti.
Tra i Democratici l'ex first lady, ex senatrice di New York e ex segretario di Stato, Hillary Clinton, riesce a vincere in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Texas e Virginia. Un risultato che le permette di allungare il suo distacco su Bernie Sanders ma meno netto delle previsioni della vigilia. In totale sono 883 i delegati che ha ottenuto con le ultime vittorie, dei 2383 necessari alla nomination.
Il senatore del Vermont, infatti, riesce a vincere nel suo stato, in Colorado, in Oklahoma e in Minnesota, andando decisamente oltre i sondaggi della vigilia e, soprattutto, oltre le previsioni sul suo risultato prima dell'inizio delle primarie.
Tra i repubblicani, Donald Trump si impone in Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Vermont e Virginia, superando Cruz e Rubio in diversi scontri serrati, compreso quello insolito combattuto in Vermont con il governatore dell'Ohio John Kasich, superato solo per pochi punti percentuali. In totale si è aggiudicato finora 302 delegati dei 1237.
Il senatore del Texas Ted Cruz ha vinto nel suo stato, in Alaska e in Oklahoma, mentre il senatore della Florida Marco Rubio riesce ad aggiudicarsi il suo primo stato vincendo in Minnesota.
Donald Trump si conferma tra i repubblicani un candidato che può godere di un forte consenso, come ha dimostrato soprattutto in alcuni stati del sud come la Georgia, l'Alabama e il Tennessee.
Un dato interessante è che Trump è il primo candidato alle primarie repubblicane dal 1988 a oggi a vincere sia in New Hampshire che in Georgia, due stati dalla base elettorale molto differente tra di loro.
A favorirlo ulteriormente, il fatto che Rubio e Cruz osteggino fortemente la candidatura di Trump ma, al tempo stesso, sono molto diversi tra di loro e rendono dunque dispersiva tutta l'opposizione al miliardario di New York.
Il prossimo appuntamento delle primarie sarà il prossimo 5 marzo, quando i repubblicani andranno al voto in Kansas, Kentucky, Louisiana e Maine e i democratici nel Kansas, Louisiana e Nebraska.
Fonte: The Post Internazionale