Come essere fascisti con la benedizione dell'ONU

Creato il 28 marzo 2011 da Dragor

  DOPO DODICI ANNI d’ininterrotte approvazioni, il consiglio ONU dei diritti umani si è finalmente deciso a mandare a spasso la risoluzione che protegge le religioni dalla “diffamazione”. Molto bene, basta con due pesi e due misure. Perché posso parlare male di qualsiasi dottrina a patto che non sia religiosa? Perché questo status privilegiato per le religioni? Come ho il diritto di criticare il comunismo, il liberismo o lo stoicismo, di mandare a quel paese  Marx, Keynes e Marco Aurelio, voglio avere il diritto di parlare male di Dio, Jehova, Allah, Gesù, Muhammad, Budda, Manitou, di tutti gli spiriti che gli umani si sono inventati, di tutti i sedicenti profeti venuti a raccontarci le loro verità, senza essere accusato di commettere un crimine. No, cari, la critica a una religione non è una bestemmia, è solamente un esercizio cerebrale di fronte a un’ideologia che si definisce intoccabile per paralizzarti il cervello e farti credere le cose più assurde. Questo esercizio va premiato, non punito, perché è tutto quello che ci conferisce la dignità di esseri umani.

    Così l’Organizzazione della Conferenza Islamica, che ogni  anno riproponeva la condanna della “diffamazione”,  ha finalmente accettato di condividere con i paesi occidentali un  approccio che antepone i diritti dei credenti a quelli delle religioni. E’ stata approvata una nuova risoluzione di tre pagine: riconosce che nel mondo vi sono “intolleranza, discriminazione e violenza” che colpiscono i fedeli delle religioni di minoranza. E qui andiamo ancora meglio. Non soltanto tutti hanno il diritto di professare la loro religione ma devono rispettare quella degli altri. Avete capito, cari amici monoteisti? Credete che il vostro dio sia unico, ma lo credono anche i fedeli delle altre religioni. Dovete mettervi in testa che il vostro dio è uno dei tanti. Al supermercato della religione sono in vendita dei di ogni tipo, anche 3 al prezzo di 1. Come in ogni commercio, ci sono i saldi e perfino le rottamazioni. Così fatevi gli affari vostri e lasciate che gli altri si facciano i loro.

   Poi la nuova risoluzione condanna qualsiasi promozione di odio religioso e chiede ai governi di agire per prevenirlo. Ottima idea, meglio prevenire che reprimere.  Ma allora come la mettiamo con le religioni costruite sull’odio religioso? Con quelle imbottite di esortazioni al massacro? Con quelle che ordinano di “sgozzare ovunque si trovino” i fedeli delle altre religioni? Chiunque potrebbe credere che si siano fatte un autogol. Nell’ottica della prevenzione raccomandata dall’ONU, i governi occidentali puniscono giustamente la propaganda dell’ideologia fascista, sapendo per esperienza a quali risultati può condurre. Nessuno si scandalizza se viene condannato chi fa l‘apologia di Hitler. In questi casi nessuna persona intelligente invoca la libertà di espressione. Lo sappiamo bene, si comincia dalla Hofbrähaus e si finisce a Treblinka.  Ma sempre per esperienza, sappiamo bene a quali risultati conduce la propaganda dell’ideologia islamica. Basta aprire un giornale per vedere che il mondo è pieno di massacri effettuati dagli islamici per un solo motivo: l’odio religioso. Egitto, Nigeria, Filippine, Irak, Afghanistan, Somalia, è tutto un massacro, per non parlare di quelli che ci minacciano ogni giorno e che ci costringono a fare estenuanti controlli negli aeroporti e nei musei. Questi fedeli fanno altro che eseguire gli ordini dei loro testi, proprio come i nazisti eseguivano gli ordini dei loro. Eppure non soltanto l’islam ha il diritto di circolare, ma i rappresentanti di questa religione fondata sull’odio religioso hanno quello di sottoscrivere la clausola ONU che condanna l’odio religioso. Come dire che, cacciato dalla porta, il privilegio rientra dalla finestra. Volete condannare l’islam? No, è “diffamazione”. Condannate pure il nazismo, ma la religione non si tocca.

  Dragor


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