Riflessione.
Ci fosse un giornalista tra quelli candidati, o un nome noto, con tutto il rispetto, che si sia candidato senza avere la certezza di essere eletto. Bella la vita eh? Non esiste vittoria senza fatica senza credere nella battaglia
Questo pensiero è tratto dalla pagina Facebook “Rivoluzione Civile Mianostravostra”, che registra il senso d’amarezza e di disgusto per i noti Vip che non si sporcano certo le mani. La cura dell’immagine è fondamentale. Rischiare di perdere? Ma scherziamo? Non essere eletti? Mai! Così anche il Pd se vuole schierare i suoi bravi Vip li deve mettere nel listino sicuro, dove non corrono il rischio di perdere. Vuoi che Mucchetti, Dell’Aringa ecc., che fanno tanto chic tra i politici, rischino di non essere eletti? Dell’Aringa è capolista nella circoscrizione 2: la poltrona alla Camera è già in caldo.
Carlo Dell’Aringa, docente alla Cattolica, è un ottimo esempio della nuova era dei Vip garantiti dal Pd
Nel Pd succede proprio dopo le primarie, che volevano dare più partecipazione alla scelta dei candidati.
E invece tocca anche sentire Bersani in tv che spiega il noto principio: bisogna candidare l’imprenditore e l’operaio (uno? Boccuzzi?), insomma l’una parte ma anche l’altra per fare la sintesi. Il metodo resta lo stesso di Veltroni: siamo con i cinesi e i tibetani, con il lupo e con l’agnello. Se obietti che l’agnello non dormirà a lungo vicino al lupo (come diceva Woody Allen) fai una figura odiosa.
Credevamo ingenuamente che la sintesi si facesse in Parlamento (potere legislativo) e anche nel dibattito pubblico. Invece la farà il partito al proprio interno.
E poi dovrà mediare ulteriormente con i partiti di destra se si vorrà far passare la legge. A questo il risultato sarà…. una legge di Mario Monti! Se la scriva allora direttamente, a caso, come pare abbia fatto qualche volta. Ad esempio le norme sull’Imu sono state bocciate dall’Unione europea. Che figura! Dopo tanti proclami, non s’imbrocca neanche la legge fondamentale del mandato dei tecnici!