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Come fanno gli animali lenti a difendersi dai predatori?

Creato il 06 novembre 2015 da Deboramorano @DeboraMorano
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Cari lettori, eccoci nuovamente con una curiosità tratta dal National Geographic.

Come fanno gli animali lenti a difendersi dai predatori?

Ebbene, gran parte di loro  possono contare su altre armi difensive e in alcuni casi è proprio la lentezza la loro risorsa migliore.
Prendiamo i bradipi, grazie al loro lentissimo metabolismo (il cibo impiega in media 16 giorni per attraversare il loro apparato digestivo), restano così immobili che una serie di alghe cresce sul loro pelo, permettendogli di camuffarsi meglio nella volta arborea. Inoltre, muovendosi pochissimo non attirano l’attenzione dei loro predatori naturali quali grandi felini e aquile arpia.Altri animali, come le tartarughe o le chiocciole, compensano la lentezza con il guscio protettivo, che li difende da molti attacchi. Le lumache senza guscio secernono un muco difensivo particolarmente appiccicoso.

I nudibranchi, altri molluschi che appunto sono “nudi”, si difendono con le tossine velenose che assumono dalle loro prede.

Tra i mammiferi marini il più lento è il lamantino ma è così grosso e ha una pelle così dura che anche lo squalo toro, il suo principale predatore, tende a preferire prede più accessibili.

Gli squali devono essere più veloci possibile non per sfuggire ai predatori ma per correre dietro alle prede.

La specie più lenta è lo squalo della Groenlandia, ma per compensare, usa l’astuzia. Infatti, si avvicina di soppiatto alle foche quando dormono nell’acqua o si apposta vicino ai buchi nel ghiaccio e le afferra quando si tuffano.

(fonte: http://www.nationalgeographic.it)

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