Mi piace curiosare sul retro della prima dei libri, quella in cui si leggono gli scambi dei diritti d’autore, i tioli originali, la data della prima edizione. L’ho fatto anche per “Come far felice un ippopotamo!” e ho sorriso scoprendo che è un libro per bambini nato sul ricordo di un maestro che in classe faceva cantare una vecchia canzoncina che aveva un ippopotamo come protagonista. Come è vero che le rime imparate da piccoli restano dentro per tutta la vita!
L’autore, Sean Taylor, ha spiegato questo libro dicendo che racconta gli animali immaginari che spesso accompagnano i bambini nei loro giochi di fantasia. Io rimango legata alla mia idea che un bel libro vive oltre la storia che racconta e “Come far felice un ippopotamo” secondo me ci riesce proprio bene.
Un ippopotamo, ingombrante e fuori luogo, viene a trovarci. Come si fa? Bisogna sapere come renderlo felice, cosa gli piace e a cosa dobbiamo stare attenti. Un albo illustrato che nella forma del manuale ci conquista, incalzando il ritmo di lettura tra una pagina e l’altra cercando le risposte alle domande più buffe.
Perché ve lo consiglio?
E’ un libro per bambini che fa ridere e il sorriso è sempre la chiave che apre le porte della lettura nei più piccoli. A me che piacciono i percorsi tematici che legano più libri sotto un unico tema, questo titolo ha suggerito alcuni argomenti:
• la separazione: da un amico, dalla mamma o da un ambiente in cui si è cresciuti come l’asilo per chi sta andando a scuola;
• la diversità: che è un argomento difficile ma che possiamo tradurre in parole molto semplici anche pensando alle occasioni quotidiane in cui sembra diverso un bambino tra i tanti e invece di giudicarlo o averne paura possiamo cambiare modo di giocare;
• l’accettazione di non avere il possesso degli altri: quante volte i bambini litigano perché vorrebbero l’amicizia univoca di un compagno? Bisogna invece imparare a lasciare andare via, sapendo che l’amico tornerà se gli abbiamo voluto bene;
• l’amicizia in tutte le sue sfaccettature.
Come far felice un ippopotamo!
Sean Taylor e Laurent Cardon
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