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Come far sentire importante un bambino

Creato il 21 settembre 2011 da Cultura Salentina
Come far sentire importante un bambino

Pasquale Urso (Litografia)

Immagina di chiedere (ma non gloriarti di una simile domanda, tutt’altro che intelligente) a un bimbo di prima elementare:
“Ma tu ce l’hai la fidanzatina?”.

E che quel povero bimbo innocente, colpito da un improvviso e acceso rossore del volto, riesca però a risponderti, in un sussurro: “Sì, ce l’ho!”. A questo punto, amico caro, non passare ad un ancora più stupido: “E dimmi: come si chiama, questa ragazzina?”.

E lui, imbarazzatissimo e ormai assolutamente paonazzo, ma ricorrendo alle più remote riserve d’energia, ti risponda, quasi in un soffio: “Stefania”. E adesso, ti prego, non insistere, mostro di perfidia, non distruggerlo con un: “Ma lei lo sa?”.

Digli, invece: “Bravo, sono contento per te! Oh, come vorrei essere al posto tuo!”. Lo toglierai dalla graticola e lo farai sentire felice. Padrone del cielo e della terra. Per un istante, almeno…


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