
Pasquale Urso (Litografia)
Immagina di chiedere (ma non gloriarti di una simile domanda, tutt’altro che intelligente) a un bimbo di prima elementare:
“Ma tu ce l’hai la fidanzatina?”.
E che quel povero bimbo innocente, colpito da un improvviso e acceso rossore del volto, riesca però a risponderti, in un sussurro: “Sì, ce l’ho!”. A questo punto, amico caro, non passare ad un ancora più stupido: “E dimmi: come si chiama, questa ragazzina?”.
E lui, imbarazzatissimo e ormai assolutamente paonazzo, ma ricorrendo alle più remote riserve d’energia, ti risponda, quasi in un soffio: “Stefania”. E adesso, ti prego, non insistere, mostro di perfidia, non distruggerlo con un: “Ma lei lo sa?”.
Digli, invece: “Bravo, sono contento per te! Oh, come vorrei essere al posto tuo!”. Lo toglierai dalla graticola e lo farai sentire felice. Padrone del cielo e della terra. Per un istante, almeno…
