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Come il “tiki-taka” del barcellona

Creato il 31 luglio 2012 da Speradisole

COME IL “TIKI-TAKA” DEL BARCELLONACOME IL “TIKI-TAKA” DEL BARCELLONA

Roberto Maroni è il nuovo segretario (eletto per acclamazione) della Lega Nord.

Anzi no, contrordine padani, forse lo è, ma guiderà il movimento separatista in coabitazione con Umberto Bossi.  Infatti, a quanto pare, il Senatur non ha nessuna intenzione di limitarsi a fare il padre nobile, anche se le sue foto siano state rimosse dal sito della Lega Nord, come il Pcus di Stalin faceva con Trotskij, (si è trattato di un inconveniente tecnico ha precisato Bobo).

Deve essere per questo che i primi passi del nuovo leader sono stati piuttosto incerti.

Dopo aver invitato a non pagare l’Imu, l’odiata tassa sugli immobili, Maroni ha dichiarato di averla pagata anche lui. E meno male che avevano deciso di farlo anche tutti gli italiani, padani compresi, sennò sai che scherzetto.

Eccolo poi proclamare la messa al bando di Pontida, salvo cambiare ancora idea: il raduno sul sacro pratone si farà. Ma senza fretta, nessuno ci corre dietro (tranne forse Bossi), diciamo nel 2013.

Un passetto avanti e uno indietro, “tirandré”, come si dice dalle sue parti.

Forse il modello è quello catalano, nel senso non dell’autonomia, ma del football, un calcetto alla palla lui e uno l’ingombrante Umberto, come nel “tiki-taka” del Barcellona di Guardiola.

Avanti così per puntare, in attesa della indipendenza padana, della secessione, dell’autonomia del Nord e di altre favole celtiche della buonanotte, alla “cadrega” di governatore della Regione Lombardia, più modestamente.

In ogni modo la questione è aperta. I due si guardano in cagnesco, si parlano da lontano, fanno comizi separati, insomma la vita è dura anche dentro la Lega.

Funzionerà il sistema a due teste, due piste, due modi di fare politica, due di tutto ?

Non si sa. Certamente c’è una parte di leghisti, quelli che siedono sul pratone verde di Pontida, che sono affezionati alla propria creatura e la faranno vivere, almeno localmente, ma c’è una parte, forse la maggioranza, che si è disaffezionata, che ha perso la stima, e che non crede che sia stato sufficiente agitare qualche scopa in aria, per cambiare radicalmente il movimento.



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