VILLARREAL - Una notizia di qualche settimana fa ha evidenziato quanto il legame tra Villarreal e Recreativo Huelva sia a tutt’oggi ancora molto saldo. Il nonno del calcio spagnolo, come viene spesso soprannominato il Recre essendo il club più antico di Spagna, si è trovato nuovamente implicato in guai economici avendo rischiando addirittura la retrocessione in Segunda B per insolvenze. Solo grazie all’intervento della dirigenza grogueta, quest’estate, la società andalusa ha potuto pagare gli arretrati ai propri tesserati e ottenere il ritiro delle denunce nei suoi confronti alla Fifa. Secondo quanto ha fatto sapere l’emittente radiofonica Onda Cero Huelva la famiglia Roig avrebbe versato nelle casse albiazules i 300 mila euro necessari ad azzerare tutti i conti, e in cambio il Sottomarino amarillo si è aggiudicato il prestito annuale del giovane José Naranjo, su cui c’erano gli occhi del Real Madrid Castilla e per il quale parrebbe esserci anche un diritto di riscatto, e un’opzione su un’altra promessa della cantera, Dani Molina.
Fra le due società c’è infatti una sana collaborazione che va avanti da moltissimi anni, iniziata quando ai vertici del club andaluso c’era la coppia Mendoza-Dumois e continuato con Pablo Comas e la sua Gildoy, attuale proprietaria della società. Chi ha assistito sabato sera a Spagna-Bielorussia, disputata nel Nuevo Colombino di Huelva, casa del Recreativo, si sarà accorto che all’uscita dal campo di Santi Cazorla il pubblico di casa ha riservato una standing ovation tutt’altro che abituale. Il centrocampista dell’Arsenal infatti, dopo esser maturato nella cantera villarealense e aver esordito con la maglia amarilla, finì proprio al Recre nella stagione 2006/07, ovvero quella successiva alla storica semifinale di Champions League. Il Decano, come viene comunemente chiamato dai propri tifosi, fece il ritorno in massima serie per la seconda volta nella sua storia dopo una breve apparizione di una sola stagione a fine anni ’70, e in panchina sedeva un certo Marcelino García Toral. In pochi sanno che Cazorla non andò in prestito secco, ma fu acquistato a fine anno per 600 mila euro come previsto da contratto, salvo per il fatto che la dirigenza amarilla esercitò il diritto di contro-riscatto per un milione e 200 mila euro.
L’anno successivo fu il turno di Marco Rubén che percorse la stessa tratta ma senza diritto di riscatto (vista l’esperienza passata Roig volle preventivarsi inutili spese), finché al momento della sua cessione alla Dinamo Kiev il Recreativo reclamò il suo 10% per il meccanismo di solidarietà della Fifa. In quel caso il Villarreal versò solo 280 mila euro perché la società andalusa abbonò mezzo milione di euro in cambio di un’opzione su Uche e Joselu (nessuna delle due portò poi a un trasferimento). Nella stessa stagione sbarcò a Huelva un altro giocatore oggi molto conosciuto in Italia: Martín Cáceres, difensore della Juventus. Si tratta di una delle operazioni più brillanti della storia del Sottomarino giallo. Fu acquistata la metà del cartellino per due milioni di euro dal Defensor, club d’Oltreoceano, il calciatore fu immediatamente girato al Recre a fine stagione fu venduto al Barcellona per oltre 16 milioni, di cui 9 nelle casse villarealensi e uno in quelle andaluse.
Molti altri giocatori si sono invece trasferiti in maniera permanente a Huelva: da López Vallejo, storico secondo fino al 2006, a César Arzo, canterano che debuttò anche in Champions League, da Mariano Barbosa, attualmente al Siviglia, a Quique Álvarez, entrambi titolari in quella semifinale europea, per finire con Marquitos, che nel giro di pochi mesi firmò la rete della vittoria prima contro il Real Madrid e poi col Barcellona. Il tempo passa ma l’asse che unisce Vila-real a Huelva è ancora solida, e soprattutto si è arricchita di un nuovo tassello di cui gli albiazules non farebbero a meno.
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