Come in un film

Creato il 24 febbraio 2012 da Gioia
Guardava fisso in un punto il gorgo che si stava formando nella corrente, l'acqua  color fango era  piena di luccichii e l'odore del fiume così  forte, come se avesse scavato via tutto il limo dall' alveo e lo volesse portare con sè nel suo viaggio . E' sempre così dopo numerosi giorni di pioggia.
 Lo sguardo di Amanda slittava continuamente in un altrove, sfuocava... dal ribollire del fiume in piena , scivolava su altre immagini e volti, cose indefinite .
Un esercizio di occhi e pensiero questo, che le riusciva sempre. Era diventata con il tempo una specialista nel distrarre l'attenzione, senza farsene accorgere.  Appena perdeva il fuoco di ciò che osservava anche i rumori circostanti venivano meno. Amanda si   rintanava così  in una specie di bolla spazio-tempo, del tutto invisibile agli altri...
La voce di Marco la fece ad un tratto trasalire .
 " Amanda ...ma mi stai ascoltando o parlo per i frati ?"
Forse non era proprio del tutto invisibile...  cercò di riprendersi in fretta così da non dover dare troppe spiegazioni.
 " Certo !...la portanza... che altro stavi dicendo ? "
Il collega riavvolse il nastro e ricominciò daccapo, un po' seccato forse , ma per nulla interessato a ciò che succedeva a lei . Amanda questa volta prestò abbastanza attenzione, tanto da non dover chiedere altre informazioni, trascrisse alcuni dati sul blocco di appunti e dopo averlo salutato e preso accordi per il pomeriggio, si allontanò . Lo studio di urbanistica per cui lavorava li aveva mandati a raccogliere dati sulla staticità dei ponti cittadini.  Aveva rifiutato educatamente il passaggio in macchina offertole da Marco e siccome era ora di pranzo, a passo veloce  muoveva verso un piccolo ristorante che conosceva bene, a due passi da lì.
Aveva dato un appuntamento un po' vago a Cecilia, sperava di trovarla ancora seduta al tavolo, anche se era ormai passata l'ora. Affrettò il passo e scese gli ultimi scalini con il fiatone, non fumava più da tre mesi...ufficialmente. Ogni tanto la sera si faceva uno spinello con le amiche , ma non era la stessa cosa e lei sapeva che il tabacco ancora l'attirava . Accendersi una sigaretta era un gesto che compiva con una certa ritualità, lentamente e le piaceva davvero  troppo. La conseguenza era un discreto annaspare quando prendeva velocità,  per fortuna l'idea di andare a correre non l'aveva mai nemmeno sfiorata.
Entrò nella sala del ristorante, che era ancora  pieno di gente e cercò Cecilia . La vide seduta ad un piccolo tavolo d'angolo, era di spalle e sembrava stesse leggendo qualcosa .   Teneva i capelli raccolti da un fermaglio a forma di elefante, una massa di capelli biondi e lucidi  piuttosto ribelli, che continuava a sistemare con un gesto nervoso della mano.
Da dietro Cecilia sembrava quasi una ragazzina,  teneva il capo leggermente reclinato.
Amanda la superò e le si piazzò davanti  con una mossa da Peter Pan, le mani appoggiate ai fianchi, un sorriso sornione per farsi perdonare il ritardo.
" Ciao ! E' tanto che sei arrivata ? ".

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