Reviewed by DEBORAH LAZZARO on May 5
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Come interpretare correttamente gli INCI cosmetici.
Buongiorno ragazze!
Ormai sul Web e sulle riviste si parla sempre più di cosmetica naturale ed eco bio e molte persone iniziano ad avvicinarsi a questo mondo curiose di scoprirne di più e ricevere informazioni a riguardo.
Una delle richieste che più frequentemente è posta in relazione a quest’argomento è relativa al come scegliere un cosmetico naturale o eco bio ed ecco perché oggi ho deciso di scrivere un articolo inerente alla tematica, fornendovi dei consigli utili per acquistare in sicurezza i vostri prodotti di bellezza.
Innanzitutto è fondamentale porre una distinzione relativa alla terminologia impiegata. Naturale ed eco bio non sono infatti sinonimi al contrario di quanto si possa pensare ed è importante definirli al meglio per vederci chiaro. Mentre il termine naturale è utilizzato senza pressoché alcuna limitazione, la parola eco bio è soggetta a specifiche linee guida d’impiego che ne limitano l’applicazione ai soli cosmetici che riportino percentuali d’ingredienti naturali e biologici superiori a determinate soglie previste dalle garanzie e certificazioni di riferimento. Un prodotto definito naturale può contenere principi attivi d’origine vegetale ed al contempo sostanze di sintesi che ne specifichino le performance, un cosmetico eco bio invece non può contenere determinati ingredienti sintetici nella sua formulazione e deve possedere al suo interno sia materie prime naturali che biologiche.
La presenza di materie prime naturali o biologiche è anch’essa inoltre elemento differenziale tra i cosmetici presenti sul mercato. Una materia prima biologica è prodotta secondo criteri agricoli specifici e mantiene maggiormente conservate le sue proprietà benefiche risultando più efficace rispetto ad una semplicemente naturale.
Per scegliere un buon cosmetico naturale o eco bio è quindi fondamentale saperne leggere l’etichetta dove è riportato l’INCI (la lista degli ingredienti inseriti in quel prodotto posta in ordine decrescente per quantità impiegata nella formula della singola materia prima citata). L’INCI offre informazioni sia relative agli ingredienti impiegati che alle loro quantità ed aiuta a capire quanto realmente efficace possa essere un cosmetico in relazione alle proprietà che il suo slogan cita. Non basta affidarsi alle frasi pubblicitarie o alle immagini riportate in etichetta, bisogna saper interpretare l’INCI di un prodotto per conoscerlo veramente.
Numerosi in commercio sono i prodotti che riportano sgargianti immagini di elementi naturali sulle loro confezioni ed in realtà contengono in prevalenza ingredienti d’origine sintetica e petrolchimica, spesso inefficaci sulla pelle e di qualità decisamente bassa.
Osserviamo ad esempio questi due INCI cosmetici. Entrambe contengono burro di Karité seppur in percentuali differenti ed in associazione ad ingredienti diversi. Nel primo caso il prodotto non può definirsi a base di burro di Karité e contiene alte percentuali di petrolatum, un ingrediente di derivazione petrolchimica di bassa qualità. Nel secondo caso invece il prodotto contiene una buonissima percentuale di burro di Karité, preceduto solamente da un olio vegetale anch’esso idratante e nutriente. Tra questi due cosmetici sicuramente è più efficace (in termini d’idratazione cutanea) il secondo, più ricco d’ingredienti vegetali e protettivi.
Oltre a contenere gli INCI cosmetici un’etichetta riporta altresì le certificazioni ottenute dal prodotto in questione. Esistono numerose tipologie di certificazioni cosmetiche, tutte volte a garantire al consumatore che il prodotto acquistato sia effettivamente eco biologico. Tra le certificazioni a cui prestare attenzione sull’etichetta, troviamo le seguenti: ICEA, ECOCERT, CCPB, AIAB, BDIH, COSMEBIO, SOIL ASSOCIATION ORGANIC, NATRUE. Seppur con criteri leggermente differenti, queste certificazioni attestano che il cosmetico che ne riporta il logo è realizzato con un’alta percentuale d’ingredienti naturali e biologici e non contiene determinate sostanze sintetiche (come i petrolati), è prodotto secondo criteri di eco sostenibilità e non risulta inquinante per l’ambiente (può ad esempio risultare biodegradabile ed il suo packaging essere stato ottenuto con materiali di riciclo o riciclabili). La maggior parte dei cosmetici certificati eco biologici per filosofia risulta altresì cruelty-free. Una certificazione che garantisce al consumatore che il prodotto non sia testato sugli animali è quella LAV – STOP AI TEST SUGLI ANIMALI. Finalmente l’Unione Europea ha vietato i test su animali in ambito cosmetico tuttavia questo è solo un piccolo passo avanti in una battaglia che ancora deve essere proseguita. I test sugli animali più diffusi percentualmente sono quelli in ambito farmaceutico e c’è da considerare inoltre che una stessa azienda che qui adotta la politica cruelty-free imposta può commissionare o realizzare test al di fuori dell’Unione Europea, vendendo i suoi prodotti in altri paesi del mondo.
Sicuramente, come abbiamo visto, il primo passo per scegliere un cosmetico eco bio è quello di prestare attenzione alle sue certificazioni. Molte aziende che producono tuttavia cosmetici eco bio non possiedono certificazioni (molto costose soprattutto per le piccole imprese artigianali) e quindi resta di fondamentale importanza saper leggere l’INCI di un cosmetico per decretarne la naturalità.
Per aiutarvi a capire quali ingredienti sarebbe bene evitare nei cosmetici vi lascio alla lettura della LISTA DEGLI INGREDIENTI DA EVITARE NEI COSMETICI.
Attualmente sono scaricabili in modo completamente gratuito due utili strumenti per l’analisi degli INCI cosmetici. Il primo, realizzato dai fondatori del brand di cosmetici eco-bio Biofficina Toscana, si chiama In-gredients ed è un applicazione per Google Chrome che consente di analizzare singoli ingredienti o INCI cosmetici in modo semplice e veloce. Il secondo è il programma per PC ICEA Check, che analizza ingredienti di cosmetici o alimentari in pochi click. Sono entrambi strumenti semplici da usare ma utilissimi per analizzare velocemente un INCI e decretare quanto un cosmetico sia realmente naturale. Resta sempre valido inoltre il Biodizionario, che cataloga numerosissime sostanze cosmetiche sulla base della loro sicurezza ed affidabilità cutanea.
Abbiamo visto quindi come scegliere un buon cosmetico leggendone l’INCI. Una delle opinioni più diffuse online ed assolutamente sbagliata è l’associazione tra cosmesi eco bio e carattere innocuo per l’organismo. Seppur naturale nessun prodotto può definirsi innocuo perché tutto dipende dalle allergie personali e dalla moderazione nell’uso. Non è quindi detto che un cosmetico sia sicuro al 100% solo perché eco bio: bisogna consultare attentamente le istruzioni d’uso fornite dall’azienda ed attenersi ad esse. Uno degli esempi che più può essere efficace per spiegare il concetto è la diffusa credenza che qualsiasi detergente intimo eco bio possa andar bene anche sul viso. Questo non è vero, bisogna sempre controllare il pH del prodotto prima di applicarlo sul viso perché può essere differente. Il pH di un detergente intimo generalmente si aggira tra i 3,5 ed i 5,5, quello di un detergente viso invece è generalmente vicino ai 5. Inoltre spesso i detergenti intimi contengono sostanze purificanti come oli essenziali disinfettanti che non devono venire a contatto con gli occhi nelle medesime concentrazioni in quanto possono causare irritazioni. Importante infine, per utilizzare in sicurezza un cosmetico, è conservarlo al meglio e non utilizzarlo oltre la data di scadenza in quanto può sviluppare batteri di certo non benefici per la pelle e l’organismo.
Anche la preparazione di cosmetici home-made deve seguire regole ben specifiche legate principalmente all’igiene e alla conservazione dei prodotti. Preparare cosmetici finiti in casa è molto complesso, meglio limitarsi ai rimedi fai da te più semplici (come una maschera per i capelli) e scegliere per l’uso quotidiano creme e cosmetici eco bio prodotti da aziende che li testano e li curano in ogni dettaglio per prevenire le irritazioni sulla pelle. Non fidatevi delle ricette online che vi propongono di creare creme solari fai da te e nemmeno di quelle che si pongono come risolutive per problemi dermatologici di seria entità (ad esempio la psoriasi). Affidatevi sempre ai consigli di un medico e ai prodotti già pronti e di buona formulazione.
Spero di essere riuscita a concentrare in modo efficace tutti i miei consigli sulla scelta dei cosmetici e sull’analisi dell’INCI.
Se l’articolo vi è parso utile non esitate a condividerlo con tutte le vostre amiche!
Un bacio,
DebyVany91