Giulia continua
ad accarezzare la superficie
del mare che ora è pece
il cielo è aperto come
la sua camicetta
blu ma non c’è luce
il vento è spento
ed non so come
queste ore smuove
ma non l’istante
quando sfugge
ancora mi sconvolge
il nero che ci avvolge
è confortante
mi distoglie
dalla voglia di piangere
se c’è distante
vita in una rondine
Giulia non si accorge
sapessi volare
sarebbe solo inutile
potrei forse sorreggere
l’ego mio fragile
le sue memorie vivide
deciderei di vivere
ok sopravvivere
ed ogni superba voglia
fuggendo nella notte
verso l’alba
mentre Giulia dorme
sperando che il tempo
non la dimentichi
regalandole quell’onde
che oggi rimpiango
ma che intanto
decisi di perdere
per cercare un largo
che senza fremere
ci continua ad uccidere.