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Come mai il genitore è consapevole del proprio stress e non quello del proprio bambino?

Da Marzia Gianotti @papahopaura

stress

La WebMD, una società americana che si occupa di informazione sanitaria, ha condotto nei mesi di giugno e luglio 2015 un sondaggio on line dal quale emerge che i genitori valutano il proprio stress attribuendogli un punteggio alto, mentre a quello dei figli un punteggio molto inferiore.

L’indagine è stata svolta su un campione di 432 genitori con figli tra i 5 e i 13 anni.

I genitori hanno riferito che i loro figli negli ultimi 12 mesi lamentavano:

  • mal di testa (44%)

  • mal di stomaco (44%)

  • incubi o problemi a dormire (38%);

  • ed inoltre diminuzione dell’appetito o altri cambiamenti nelle loro abitudini alimentari, osservato nei figli dal 20% dei genitori.

Questi comportamenti e sintomi, però, non sono stati letti e interpretati come possibili segnali di stress; come se il genitore non riuscisse a pensare che lo stress colpisce anche il bambino, non solo l’adulto.

La pediatra Hassink, dell’American Psychiatric Association, afferma che lo stress è il maggior problema di salute dei bambini e i ragazzi di oggi, e invita dunque a trattarlo come un serio problema di salute.

“Penso che l’infanzia oggi è un evento molto più stressante di quanto non lo sia stato in passato”, dice Hassink. “Come genitore, l’ho sentito. Come pediatra, lo sento. Anche perché l’infanzia di oggi è segnata da eventi molto più stressanti di un tempo all’interno della famiglia: problemi finanziari, separazione e divorzio, perdita del lavoro, trasferimenti da una regione all’altra, oggi sono piuttosto frequenti”.

Un bambino non può parlare di stress o riferire ai genitori di essere stressato; saranno dunque gli adulti a doverlo “vedere” e riconoscere.

Si possono aiutare i propri figli ad attenuare e superare lo stress, limitando l’uso della TV e stimolarli verso attività che richiedono creatività e fantasia come: giochi liberi, esercizio fisico, lettura, arte e musica.

E’ fondamentale che i genitori interagiscono con il proprio bambino comunicando e trascorrendo insieme un “tempo di qualità”.

Fonte: WebMD

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