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Come nasce una canzone: Mia Martini e Antonello De Sanctis raccontano come è nata Padre davvero
Creato il 10 gennaio 2014 da PippoPadre davvero è la canzone che fa da trampolino di lancio alla carriera di Mia Martini, con la quale vince il Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio del 1971. Definita nella scheda d'archivio dell'Audioteca Rai ‘amara, disperata, a carattere di protesta’ (non a caso verrà di poi esclusa dalla programmazione), essa entra a far parte del suo album d'esordio, Oltre la collina, che contiene vari pezzi di Baglioni (da Gesù è mio fratello a Lacrime di marzo, Amore, amore un corno) e uno di Lauzi (Prigioniero). Già in totale controllo delle proprie eccelse doti vocali, Mimì si cimenta con un brano che, oltre agli aspri e risentiti contenuti (con sospetti d'autobiografismo), prevede un crescendo che muove dai toni misurati dell'incipit alla grinta dolente dell'invettiva finale.
Ecco come Antonello De Sanctis, l’autore del testo, racconta come è nato il brano:
Il testo, come racconto nel mio libro Non ho mai scritto per Celentano (edito da No Reply) nacque prima che la conoscessi. e, quando sottoposi il mio lavoro agli editori, nessuno disse che delle parole da sole non servono a niente, si lasciarono prendere dalle vibrazioni che la storia trasmetteva e coinvolsero molti compositori affinché provassero a mettere le note adatte sui miei versi. Fu scelta la musica di Piero Pintucci perché meglio sottolineava il pathos delle frasi e la canzone venne affidata a Mia Martini che stava realizzando il suo primo album con l’etichetta romana.
Il testo era diretto, provocatorio per quei tempi, sbriciolava in modo aggressivo l’immagine della famiglia, contestando la facciata di perbenismo che nascondeva i conflitti, le rissosità, le ribellioni soffocate delle mogli e dei figli nei confronti dei soprusi di un pater familias, spesso aggressivo e violento.
Mimì trasfuse alle parole il valore aggiunto di una devastante forza interpretativa, che arrivava dentro. Sapevo poco di lei e mi resi conto che, malgrado avesse neanche ventiquattro anni, possedeva tutta la maturità anticipata delle donne del sud e un'intensità palpabile consegnatele anche dall’esistenza complicata che si era appena messa dietro le spalle. ‘Hai descritto il rapporto con mio padre in modo ancora più vero di come l’ho vissuto io’ sorrise con la sua fila di denti forti.
Mia Martini, in vari momenti della sua carriera, ha così commentato:
Ho cominciato con quell'album intitolato Oltre la Collina, che era abbastanza contestatario; era il mio primo 33 e c'era tutta la rabbia degli anni passati, le esperienze, la droga, insomma tutti i casini compresa la mia rabbia contro la società, la famiglia, ecc. In quel disco mi sono sfogata; dopodiché basta! Non puoi mica sempre incazzarti..
Il mio primo disco Padre davvero, bocciato dalla Rai perché parlavo di mia madre che di me era piena, cioè era incinta. Eravamo,allora, in un momento molto proibitivo, specialmente nei testi, visto che venivamo dalle canzoni di Suor Sorriso cantate da Orietta Berti. E, tra le cose che hanno cambiato la storia musicale italiana,, ci sono anche io, che ho vinto questo Festival con Padre davvero, un brano senza dubbio rivoluzionario per quei tempi.
E’ stato scritto più volte il mio primo successo l’abbia volutamente scelto per accusare mio padre, per rimproverargli il suo poco affetto nei miei confronti. Non è vero. L’ho già detto e lo ripeto:io contro mio padre non ho assolutamente nulla. La canzone, di Pintucci e De Sanctis, mi venne proposta e io la accettai senza pensare minimamente che potesse provocare questa diceria. Padre davvero era stata scritta dagli autori già da molti mesi e non mi conoscevano neppure.
Elaborazione di Pippo Augliera
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