Cari amici del Dream Blog,
buon inizio di settimana! Nuovo appuntamento, oggi, con la rubrica dedicata alle principali nozioni di tecnica navale, a cura di Gambrinus. Definizioni, concetti e particolari che di volta in volta chiariscono i tanti aspetti legati alla progettazione di una nave.
In questa puntata si affronta il tema del codice internazionale dei segnali, un vero e proprio linguaggio per gli addetti ai lavori.
Ricordo infine che gli articoli precedenti di questa serie sono disponibili nella categoria del blog "Tecnica Navale".
Buona lettura!
Filippo – blogger Dream Blog
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Questa settimana si parla del CIS, che permette alle navi di comunicare tra di loro. Il primo codice internazionale risale al 1857 e venne progettato dal British Board of Trade. Prima non esisteva un unico codice: ogni stato aveva i propri segnali e per due navi di paesi differenti era difficile comunicare.
Il codice si è evoluto per tutto il novecento fino a diventare com’è oggi.
Esistono segnali ad una, due o tre lettere che possono essere comunicati con bandiere, via radio o con il codice morse.
Pennelli numerici
Ci sono altre 4 bandiere particolari: le ripetitrici per le lettere doppie
e l’”intelligenza” che è la bandiera distintiva del codice.
Se si segnala con le bandiere, bisogna distanziarle una dall’altra di due metri e utilizzare le ripetitrici quando necessario: per ripetere la bandiera appena sopra si usa la prima, per ripetere la seconda sopra si usa la seconda e così per la terza.
Se tutte le bandiere sono issate da poppa a prua formano il gran pavese, che si usa per adornare la nave in occasioni particolari.
E per finire, ecco alcuni esempi di segnali a due e tre lettere:
AC = sto abbandonando la nave
GW = uomo in mare
IT = andiamo a fuoco
JL = correte il rischio di andare in secca
MAA = richiediamo assistenza medica urgente
PP = tenetevi a distanza
UM = il porto è chiuso al traffico
Al prossimo post!