Ritorna, dopo una prima serie di articoli, l’appuntamento periodico di Gambrinus dedicato alle principali nozioni di Tecnica Navale.
Di volta in volta, grazie ai suoi approfondimenti, nuovi concetti ed informazioni aiuteranno a meglio comprendere le logiche e le scelte che stanno alla base della progettazione di una nave.
Vi ricordo infine che gli articoli precedenti di questa serie speciale di post sono disponibili nella categoria "Tecnica Navale".
Grazie Gambrinus, come sempre, e buona lettura!
Filippo – blogger Dream Blog.
In questa puntata, come promesso, si parla di cold ironing! Partiamo subito con un dato abbastanza preoccupante: le navi producono più ossidi di zolfo di tutte le automobili del mondo; in particolare, una nave di dimensioni medio-grandi arriva ad emettere sostanze inquinanti pari a 50 milioni di autoveicoli in un anno. Fatevi due conti…
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Questo è dovuto al fatto che le navi sono alimentate ad oli pesanti. Fino a pochi anni fa le emissioni non erano nemmeno monitorate. Ma ora che si hanno questi dati è necessario trovare una soluzione. Ecco, il cold ironing cerca di risolvere questo problema.
Infatti, quando le navi sono in porto i generatori rimangono accesi per poter soddisfare le esigenze degli apparati di bordo: luci, condizionamento, utenze elettriche, cucine, insomma, tutte le apparecchiature che devono essere tenute costantemente accese anche a nave ferma. Se parliamo di piccole imbarcazioni, le loro necessità sono più o meno uguali a quelle di una casa a terra, ma se consideriamo navi più grandi i consumi sono enormi.
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Il cold ironing è un sistema che permette alle navi di utilizzare l’energia elettrica della rete di terra invece di quella prodotta coi generatori di bordo. Collegando alla nave un cavo elettrico, questa può spegnere i suoi generatori riducendo i consumi di carburante e l’inquinamento: per una grande nave passeggeri in 10 ore di sosta le emissioni si riducono da 72,2 a 50,16 tonnellate di CO2, da 1,47 a 0,04 tonnellate di ossido di azoto e da 1,23 a 0,04 tonnellate di ossido di zolfo.
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Il primo sistema di cold ironing del mondo venne costruito nel 1999 a Goteborg in Svezia. In seguito vennero costruiti impianti in Finlandia (ad Oulu, Kemi e Kotka), a Los Angeles, Seattle, Juneau, Vancouver, Lubecca, Zeebrugge in Belgio e Long Island. Attualmente sono in progetto nuovi collegamenti a Civitavecchia, La Spezia, Venezia e Barcellona.
Oltre alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico, un altro vantaggio è la riduzione dell’inquinamento acustico. Ma ci sono anche dei problemi di compatibilità: infatti il voltaggio non è uguale in tutto il mondo. Inoltre i costi sono alti ma non è detto per forza che la produzione dell’energia utilizzata per alimentare le navi sia eco-sostenibile: se l’energia è prodotta con petrolio o, ancora peggio, con carbone, tutto questo non serve a nulla!