Adesso siamo noi i padroni delle nostre pagine, possiamo decidere cosa farne, cosa scriverci, cosa disegnarci. Ognuno di noi scriverà la sua storia, unica e inimitabile, potrà decidere cosa annotare nel libro, cosa scrivere, con chi scrivere, cosa cancellare. Ci sono periodi della vita in cui ti ritrovi a leggere tutto ciò che hai scritto. Anche a voler cancellare, però, rimarrà sempre in noi la traccia primitiva di quel disegno mai visto dagli altri.
"Mi sento un errore, un errore di ortografia. Una doppia dove non ci va, un "fà" con l'accento. Un colpo di bianchetto e io sparisco, come tutti gli errori. Il foglio resta bianco, pulito, e nessuno vede il dolore nascosto dietro quello strato bianco. La poesia è una balla con le rime. Dante, fottiti! (Leo)" (A. D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue)





