Sembra passato molto più tempo da quella memorabile serata alla Royal Albert Hall nell'aprile 2011!
Nel frattempo ho visto Dallas altre 2 volte (al Lollapalooza 2011 a Chicago e a Cesena, in prima fila e con i lacrimoni) e quest'estate ho fatto poker.
Il piano era un normalissimo concerto di pomeriggio nel Golden Gate Park di San Francisco, il 12 agosto all' Outsidelands.
Ma nemmeno nei miei sogni mi sare immaginata quello che è successo i giorno prima, la mattina di sabato 11.
Siamo arrivati a San Francisco il 9 agosto, dopo giornate stupende in South California, per l'Outsidelands e non solo. La sera del 10 agosto, tornati a casa dopo il primo giorno di festival, da sotto il mega piumone multicolor di Keira con la i, la figlia della padrona di casa (Andre si è disperato per una buona mezzora pensando che il wifi del suo nuovissimo Nexus 7 non funzionasse solo perchè come password metteva Keyra.. peccato che su tutti i cuscini confettosi ci fosse scritto Keira...) ho pensato di andare a vedere cosa combinava Dallas (chi gli tiene Twitter, in realtà!) su @cityandcolour.
Mossa involontariamente geniale, perchè ci ho trovato un bel tweet di poche ore prima:
Considerato che era passato già un po' di tempo, retwitto senza molta convinzione, piagnucolando e maledicendo la Vodafone che non offre tariffe accettabili per avere internet mobile negli States, cosa che mi avrebbe permesso di veder in tempo il tweet.
Medito un attimo, piagnucolo, medito, Andre non mi consola per niente. Poi però mi dice "Scrivi un tweet ruffiano a @Spotifyontour, di che vieni dall'Italia magari si prendono bene..."
Detto fatto.
Poi, mi addormento.
La mattina dopo, la prima cosa che ho fatto è stato prendere in mano il telefono.
C'era un tweet.
Era Spotify on Tour.
Aveva funzionato!!!
Sono schizzata in piedi come quando si va in gita alle elementari e ci si sveglia all'alba, e anche se così si scombinavano tutti i piani per la mattinata, abbiamo studiato il tragitto per Potrero del Sol e siamo usciti.
Due autobus e mille fermate per tratta dopo siamo arrivati nelle vicinanze del parco, e abbiamo fatto una colazione al volo.
Poi siamo entrati nel parco recintato: due collinette, uno skate park con rampe e bowls già operativo di prima mattina e, in fondo, al di la del cancello, un bus verde parcheggiato in una stradina senza uscita sovrastata dalla highway.
Ad attenderci, i ragazzi di Spotify, che guidano il bus in giro per gli USA tutta l'estate, inseguendo festival, concerti ed eventi e incontrando e intervistando artisti, dando a tanti ragazzi l'occasione di incontrare band e di assistere a show esclusivi. High Five.
Il bus è davvero tutto verde, dentro c'è un salottino e un mini bar e schermi (anche fuori) per interagire con le loro app. Quella mattina c'erano anche 5 scatole piene di donuts appena fatte! Io ho dovuto aspettare il post-concerto per assaggiarne una (al cocco!) causa stomaco chiuso per l'emozione, ma Andre ha fatto doppietta con ciambella di cioccolato, ripiena di cioccolato, ricoperta di cioccolato. Esiste altro quando c'è del cioccolato?
Dopo una ventina di minuti di attesa, mentre eravamo tutti intorno al bus, Dallas è comparso nel parco con i suoi per fare il set up della chitarra e sistemarsi.
Dopo poco, ci hanno invitato a raggiungerlo. Eravamo una ventina più o meno.
Dallas seduto su una roccia in cima alla collinetta, con alle spalle i ragazzi sulle rampe e il rumore degli skate.
"Hi Kids!" ci ha detto mentre ci sedevamo sul prato davanti a lui, un po timidi in realtà, finche ci hanno detto di andare anche più vicino, così mi sono ritrovata con la faccia a 30 cm dalla sua chitarra.
E da quel momento mi è sembrata la cosa più normale del mondo trovarmi seduta sull'erba in un parchetto alla periferia di San Francisco ad ascoltare un paio di pezzi in acustico con Dallas che cercava di schiarirsi la voce "Le 11 sono troppo presto per un concerto".
2 pezzi, di cui uno ripetuto due volte a fini di registrazione video, quattro chiacchiere e un'indigestione di emozione pura, a sentire quella voce così vicina e senza microfono.
Si ricordava bene della data di Cesena, di cui ha raccontato l'aneddoto della sua insegnante di musica del liceo, grazie alla quale ha cominciato a cantare, e che era in platea quella sera. Io non so quanto ho pianto quando l'ha presentata a tutti e poi ha attaccato questa
Sul case della sua chitarra c'è scritto FRAGILE con lo scotch. Mi è rimasta in mente questa cosa, che mi sembra rimandare al "fragile" di Fragile Bird.
Alla richiesta di Andre per un altro pezzo ha risposto che doveva andare perchè aveva i biglietti per la partita dei Giants. In realtà si è fermato nel bus per fare un'intervista, poi è andato.
Per me invece è stato il momento della ciambella :)
(Altre foto della mattinata qui)