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Come pioggia, quale eri tu

Da Elys
Come pioggia, quale eri tu Certe volte va così. I giorni trascolorano in un ricordo e in improbabili nostalgie. Ho ancora il tuo pianoforte nella sala e ho sempre l’impressione che mobili e lenzuola e vestiti siano rimasti saturi del tuo profumo. Ma credo sia solo un’illusione creata dal dolore. Niente è uguale a ieri. Niente ci conserva e ci unisce, se non un ricordo che per quanto forte continua ad essere debole. Fragile, come me. Resta appeso fuori l’armadio il mio vestito da sposa. Imbevuto di naftalina e sporco di urla. Ho l’anima macchiata di te. Come potrei pulirla? C’è chi dice di chiudere tutto giù in cantina e di non ascoltare la tua musica. Mai più. Ma non posso. È troppo presto. È troppo oggi. È troppo ieri. È troppo domani. Ho bisogno di restarmene sola a chiamare il tuo nome. Di rifugiarmi in una nuvola di cielo. E di permettere alla tua voce lontana di baciarmi le labbra. Come allora. Come sempre. Come pioggia, quale eri tu.

Foto di Auro http://www.flickr.com/photos/auro/

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