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Come porsi davanti ai lettori?

Creato il 24 gennaio 2011 da Mcnab75
Come porsi davanti ai lettori?

Consueto mini appuntamento editoriale del lunedì, sperando che quest'angolo vi risulti interessante e non noioso come ogni tanto temo (nel caso, ditemelo).

Ieri mi sono dedicato per qualche ora alla lettura di Ucronie Impure, triturando buona parte dei racconti che ancora mi mancavano. A questo punto mi sento di promettervi l'annuncio, salvo imprevisti, dei dieci finalisti entro sette giorni da oggi.

Come ho già avuto occasione di dire in passato, il livello dei racconti in gara si attesta sulla sufficienza piena: un 6 sulla classica scala da 1 a 10. Questo considerando i pezzi eccellenti (che finiranno in finale), i pochi veramente orrendi, e gli altri, che mischiano elementi buoni ad altri meno apprezzabili.


Essere, una volta tanto, nei panni del giudice e non in quelli del giudicato mi sta servendo molto per approfondire i meccanismi che portano i lettori a scegliere un racconto/romanzo piuttosto che un altro.

Se però vi aspettate un giudice che agisce secondo canoni inquisitori, pescando da manuali che taluni venerano come se si trattasse del Talmud o della Bibbia, beh, rimarrete delusi. O forse avete sbagliato concorso. Mi piace pensare di essere in grado di applicare un giudizio equilibrato tra critica tecnica e passione da lettore veterano ed esigente. Ma anche entusiasta. Perché di entusiasmo vive la scrittura, e la narrativa. Far passare il concetto che tutto è merda, come ho già detto in passato, è deleterio, sbagliato e superficiale. Però fa moda.
 

Ma rientriamo in topic: nei panni di un ipotetico editore, come mi porrei davanti ai potenziali lettori?
Con onestà, probabilmente.

Lasciando perdere i romanzi, le saghe e le tendenze di larghissimo consumo, che si rivolgono ai cosiddetti “lettori deboli”, è facile individuare una crescente fetta di consumatori più esigenti e preparati rispetto al passato. Gente che si informa, che legge anche ebook, libri in lingua originale etc etc. Magari anche lettori incuriositi dalle meccaniche che stanno dall'altro lato della pagina, ossia ai trucchi del mestiere che riguardano scrittori ed editori.

Tuttavia credo che, grande banalità, la verità sia nel mezzo. Dubito infatti che ci siano poi così tanti lettori così pignoli da accorgersi delle finezze quali lo show don't tell esasperato, il controllo manualistico dell'infodump etc etc. A meno che non si tratti di carenze di stile e tecnica tanto palesi da rendere del tutto sgradevole la resa complessiva di un romanzo o di un racconto (e capita, eccome!). Tra coloro che ho defininto “consumatori più esigenti” la fetta di “polemici perché fa tendenza” è tutto sommato minoritaria. Rumorosa e strepitante, ma minoritaria. Lo dico con cognizione di causa, perché sono un attento osservatore dei commenti relative a recensioni libresche (mie e di altri), sia sui blog che su Facebook.

Per quanto esigente, il lettore 2.0, quello evoluto nell'epoca dell'editoria digitale, cerca soprattutto buone storie e, come dicevo inizialmente, onestà. Con questo termine s'intende anche non dare l'idea di costruire un prodotto con robotica meticolosità. Sarò un romantico, ma continuo a credere che nella scrittura ci sia una percentuale imprescindibile di creatività e sregolatezza. Magari questa percentuale non va oltre il 15%-20% (e tutto il resto è preparazione, tecnica, manuali etc), ma senza di essa un libro manca dell'anima. Puzza troppo di roba artificiale.


Come porsi davanti ai lettori?

Io riesco a distinguere un romanzo creato più per essere un prodotto vendibile che non una storia con pieno rispetto del lettore. Quasi sempre si tratta di libri tecnicamente ineccepibili, ma passibili di uno (o entrambi) tra questi difetti: supponenza o algidità.

Esempi pratici rientranti nella prima categoria sono alcuni dei libri del collettivo Wu Ming. Intendiamoci: i Wu Ming sono apprezzabili per moltissimi fattori, a partire dal discorso sul copyleft e sugli ebook in distribuzione gratuita, ma in quanto alla supponenza creativa non sono secondi a nessuno. Lasciando perdere ogni genere di discorso politico, mi riferisco a palesi cagate come il manifesto della New Italian Epic, manifesto su una presunta “alta letturatura di genere italiana”, manifesto che è più pretestuoso che utile.

Nel secondo caso, quello riguardante l'algidità di certi romanzi troppo costruiti a tavolina, posso farvi l'esempio di molti professionisti delle saghe infinite, autori tanto bravi nel cogliere l'attenzione dei lettori quanto calcolatori nell'allungare scientemente il brodo (complice il fatto che negli USA gli scrittori vengono pagati un tanto a parola, più o meno). Terry Brooks è diventato un autore “algido”. I suoi romanzi recenti sono senza anima, per quanto tecnicamente validi. Come dire: piacevoli da vedere, ma al limite dell'illegibilità. Altri autori che rientrano nella categoria potrebbero essere China Mieville, Steven Erickson e in parte il pur ottimo George R.R. Martin.  Per tacere dei più famosi, oramai troppo indirizzati al bestseller seriale per occuparsi di scrivere romanzi dotati di vera vita (penso a Clancy, Cussler etc etc.)
In Italia temo che questa strada potrebbe presto riguardare Francesco Dimitri; ne è la prova l'ultimo Alice nel paese della vaporità, romanzo senza anima, tanto accattivante quanto privo di armonia. Algido, appunto.

Dunque ciò che mi piacerebbe offrire a degli ipotetici lettori è un'onestà rustica, in grado di coniugare estro e tecnica buona ma non dogmatica. Questo se io fossi un editore, cosa che non sono. È una via di mezzo più facile da descrivere che da trovare. Visto che finora ho fatto esempi pratici, vi cito il primo libro di questo tipo che mi viene in mente ora: Apocalisse Z, di Manuel Loureiro. Un romanzo a quanto pare nato da un blogbook, non certo esente da alcune imprecisioni stilistiche, né sempre rispettoso del diabolico meccanismo dello show don't tell, ma comunque godibile nel suo cocktail di narrazione lineare e scrittura pulita.

Vie di mezzo, per Dio, dateci più di mezzo. Non solo nell'editoria, ma anche nella vita.


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