Come propiziare la pioggia ad Ales

Creato il 23 febbraio 2012 da Alessioscalas

È possibile esercitare un potere magico sulla pioggia per farla cadere o per farla cessare pregando. Si diceva che portando fuori dalla nicchia la statua della Madonna posta dietro l’Altare Maggiore della Cattedrale, si scatenavano furiosi temporali. Ancora oggi infatti si evita di toccarla.


Si faceva la processione con i Santi, in special modo Santo Isidoro, Santo Simeone e Sant’Antioco. Una volta è stata portata in processione la Madonna Nostra Signora Bonacatu (Bonarcado) che stava nella chiesa di San Sebastiano e che non veniva mai festeggiata.
Si faceva la processione con s’ostensoriu nelle quattro entrate del paese.
Per placcare s’ira (la bufera), provocata dal demonio, si cantavano is paraula mannasa.
Il Sabato Santo si metteva sul tetto u munzioi, questo avrebbe protetto la casa dai temporali per tutto l’inverno.
Per far piovere si faceva la processione ,nel paese, con un santo che di solito non veniva festeggiato;
per farla cessare si diceva la preghiera a Santa Barbara e a San Giacomo oppure si accendevano le candele benedette e si pregava.
Inoltre in primavera si faceva una processione nelle quattro entrate del paese (verso Pau, verso la stazione di Curcuris, verso Morgongiori e verso Zeppara) per benedire le campagne e il raccolto.
Ricordo che in tempo di guerra soprattutto si portavano due o tre santi in processione perché l’aria inquinata dalle bombe non permetteva alla pioggia di cadere (s’aria si zaccada). A queste processioni partecipavano tutti i canonici e tanta gente e si recitavano le Litanie dei santi o rogazioni, le persone che abitavano vicino a questi incroci preparavano degli altarini.
Durante i forti temporali, affinché venissero protetti soprattutto i contadini che si trovavano in campagna, si accendevano delle candele e si recitava questa preghiera: Sant’Abrara, santu Jaccu, chi potaisi is kraisi de s’acqua, chi potaisi is krais de xeu, no toccheisi fillu allenu, ne in domu ne un su sattu, sant’Abrara santu Jaccu.
Quando c’erano dei brutti temporali si dicevano delle preghiere per calmare l’ira di Dio come is paraulleddas: Gesù Cristu kandu nascìada Bellu e bonu mi parrìada Bellu e bonu mi parriaisi Un cereu potaiaisi Un cereu mantenendi E un liburu liggendi E un’anima santa e sacra Fiad Cristu cun sa mamma.

Tratto da: http://www.ales.sardinia.it

a cura di Silvia Zucca Angela Maria Serra, Sabina Puxeddu




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