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Come quando fuori piove, ma voi siete nella Bottega del mistero

Creato il 03 marzo 2012 da Zetaman
Come quando fuori piove, ma voi siete nella Bottega del misteroUn tavolo verde sul lago
Un gruppo di uomini si ritrova furtivamente di sera in una casa sul lago, cercando di fare il meno rumore possibile. Tende vengono tirate per riparare l’interno da sguardi indiscreti. Cassetti vengono aperti per estrarne misteriosi oggetti avvolti in carta di giornale. Ed ecco che un panno verde viene steso sul tavolo e le carte fanno la loro comparsa. È l’inizio di un famoso film, girato quasi integralmente sul Lago d’Orta.
Si tratta di “il piatto piange” del 1974, un film di Paolo Nuzzi tratto dal primo e più famoso dei romanzi di Pietro Chiara. Originalmente ambientato a Luino, il film fu girato sul lago d’Orta per ragioni tecniche, ed è solo uno dei tanti realizzati sulle sponde del lago.
Il nostro lago del resto ha attirato da sempre anche gli scrittori, a partire da quell’Enea Silvio Piccolomini,  di cui si è già parlato in questa rubrica tempo addietro, e che descrisse Orta e Pella nel 1434 prima di diventare addirittura Pontefice.
Gli autori sono davvero tanti e non è possibile citarli tutti, anche se c’è chi li ha censiti in una piccola antologia tascabile “Tracce d’autore”, un percorso sugli itinerari letterari del lago d’Orta e del Mottarone.
Uno dei casi più singolari riguarda il volontario esilio di Mario Soldati sul Lago d’Orta negli anni Trenta del Novecento. Con l’amico Bonfantini trovò nel perduto villaggio di Corconio, un luogo magico che ancora oggi sembra fuori dal tempo, il rifugio ideale ai molti dispiaceri di quegli anni, sul fronte professionale, politico e sentimentale.
Preso alloggio in un piccolo e tranquillo alberghetto Soldati trascorse il tempo in serenità a ricaricare le pile, giocando a carte con gli amici o facendo lunghe passeggiate, raccogliendo idee e spunti che gli permisero di scrivere tre romanzi in due anni. Una carica di energia che esploderà pochi anni dopo alla vigilia della guerra. "In quei diciotto mesi fatali della mia vita” scrisse Soldati “mi innamorai tre volte: di un'olandese, di un'attrice” (Alida Valli, ndr) “e di mia moglie Jucci".
Subito dopo la regia di “Piccolo mondo antico”, tratto dal romanzo di Antonio Fogazzaro, che farà di lui anche un regista famoso. Negli anni della guerra però non era semplice mantenere posizioni antifasciste. Così inquietanti personaggi si muovevano attorno a Soldati, facendo tante, troppe domande.
Come un agente dell’OVRA, la polizia segreta fascista, inviato apposta da Novara per tenerlo d’occhio, per paura che potesse passare il confine svizzero e unirsi ai rifugiati. La fine della guerra portò però grandi novità, come l’avvento della televisione. Soldati fu uno dei primi a capirne le potenzialità e ad usarla in modo moderno, inventando quel “Viaggio nella valle del Po” che tanto ha insegnato alla migliore televisione e alla cultura enogastronomica dell’Italia.
Quando l’estremismo sale sul palco
Nel 1975 il cantautore romano Francesco De Gregori pubblica l’album “Rimmel”, uno dei più venduti del decennio, che contiene singoli di successo (“Rimmel”, “Buonanotte fiorellino”, “Il signor Hood”).I Settanta non sono anni facili per l’Italia. Alla contestazione studentesca iniziata nel Sessantotto aveva risposto la stagione delle bombe (da Piazza Fontana nel 1969). La crisi petrolifera del 1973, a seguito del blocco delle esportazioni di petrolio dai paesi arabi nei confronti delle nazioni occidentali che appoggiavano Israele, costringeva a piani di “austerity” che includevano il divieto della circolazione la domenica e programmi di risparmio energetico. L’’inflazione galoppava con percentuali a due zeri. Ed era solo l’inizio.
La canzone “Rimmel” contiene vari riferimenti al gioco delle carte. A partire dai quattro assi giocati dalla donna, che il cantante aveva conosciuto sventando lo scippo del suo collo di pelliccia da parte di due balordi. Ma anche il verso "come quando fuori pioveva" e il ricordo di un altro episodio vero, uno zingaro che gli predetto un futuro “vincente”.Nel frattempo a una stagione di dure lotte sindacali si sovrapponeva una deriva estremista che portava migliaia di giovani a ricercare “l’azione politica”, anche a costo di imbracciare le armi. Non solo formazioni “rivoluzionarie” (come le “Brigate Rosse”), ma anche altri gruppi organizzati. E le ragioni della protesta finivano con l’essere coperte dal rumore dei violentissimi scontri di piazza con la polizia e gli estremisti fascisti, con uso di armi da fuoco, e con feriti e morti da entrambe le parti.
“Rimmel” fu violentemente criticato da alcuni giornalisti, come Giaime Pintor, che accusò il cantautore di aver scritto una canzonetta priva di impegno politico e zuccherosa, nello stile della famosa scrittrice di romanzi rosa, Liala.
Rimmel uscì alla vigilia degli anni più duri e violenti, in cui persino il segretario del sindacato comunista della CGIL Luciano Lama sarebbe stato duramente contestato dagli Autonomi (nel 1977) e le Brigate Rosse avrebbero rapito e assassinato il segretario della DC Aldo Moro (1978) dopo aver massacrato i cinque uomini della scorta. Nessuno poteva dirsi al sicuro.
Il 2 aprile 1976, durante un concerto al Palalido di Milano alcuni studenti della sinistra extraparlamentare salirono sul palco e dopo aver ripetutamente interrotto il concerto leggendo dei comunicati, inscenarono un “processo” contro il cantautore accusandolo, in sostanza, di arricchirsi con la musica.
De Gregori fu duramente colpito da quell’episodio e meditò addirittura di ritirarsi dalle scene. Tornerà sul palco solo due anni dopo in un concerto allo Stadio Flaminio di Roma con Lucio Dalla, con cui aveva già collaborato in “Rimmel” (“Pablo”) e con cui inizierà nel 1979 una fortunata tournée che segnò il ritorno dei concerti pubblici in Italia dopo un periodo di stop a questi eventi causato proprio dal “processo” del Palalido.
De Gregori - Rimmel
La foto è una cortesia di ELE.
La bottega del mistero vi da alcuni altri suggerimenti musicali.
Litfiba – Regina di cuori
Lady Gaga – Poker face
Elio e le Storie Tese – Servi della gleba
Ma voi, quali altre canzoni dedicate alle carte conoscete?
Fatecelo sapere coi vostri commenti!
www.illagodeimisteri.it

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