Mi dicono che sono diventata rollandiniana. Mi dicono che le mie critiche aiutano il sistema. Mi dicono che le mie parole sono quelle di una traditrice. Allora bisogna stare zitti? Esattamente come vuole il sistema! Ognuno deve accettare ciò che gli offre la sua parte politica con passività, senza pronunciare parole che non siano in linea. Ma allora ho ragione io a sospettare che in atto ci sia solo una sostituzione di nomi, ma una conservazione dello stile. Al contrario le critiche sarebbero ben accette. Sarebbero una fonte di riflessione. Darebbero vita a un dibattito vivace dal quale potrebbero germogliare le idee. L’appiattimento culturale passa anche da qui. Dal silenzio. Dal conformismo e dall’esclusione di chi conforme non è. Mi si accusa perché non sono catalogabile. Niente di più infantile.