Come riprendere a scrivere dopo un periodo di inattività

Creato il 27 ottobre 2014 da Ireneferri

Qualche giorno fa, Fabio mi ha fatto la fatidica domanda: “Sono fermo da anni. Come riprendere a scrivere quando ti senti il cuore pieno, ma la penna non ne vuole sapere e tutto quello che scrivi ti sembra inefficace”?

Credo che qualcuno – e più di qualcuno – tra tutti i meravigliosi artigiani della scrittura abbia sentito le meningi un po’ indolenzite dopo aver messo da parte la penna per qualche tempo. Il cervello funziona bene se tenuto in costante allenamento. La mancanza di esercizio “neuronale” ha lo stesso effetto di una dieta stretta: ti fa perdere un po’ di appetito e diventi più schizzinoso. Vero?

In fondo, scrivere – come tutte le attività umane – è un fatto abitudinario. Più ti abitui a scrivere, più diventi bravo a farlo. Più ti eserciti a vergare parole, più sei abile nel disegnarle. Più hai voglia di metterti a costruire una frase, più guadagni in efficacia comunicativa.

Salta su, che ti dico tre segreti per ritrovare lo scatto da giaguaro e ritrovare il giusto mordente nei tuoi testi.

1. Combatti la resistenza

La resistenza è uno dei fattori più subdoli nella scrittura.

Hai presente quando tutto il mondo si impone, la vita ti stritola, le ore del giorno sembrano non bastare mai e non trovi mai il tempo per sederti e scrivere una sola riga? Ecco: questi sono solo alcuni esempi della più bieca resistenza.

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Certo, è un fattore inconscio. Noi siamo abituati a pensare che la “vita” venga prima di ogni altra cosa: lavoro, relazioni, corri di qui, corri di là, fai questo, ricorda quello. Siamo così presi dalla girandola di impegni che altre persone, altre cose ci richiedono con prepotenza che non siamo più i dominatori del nostro tempo. I master del nostro universe.

Prova a ribaltare la prospettiva.

Nella tua vita, la tua missione è scrivere. E’ il tuo dono al mondo, quello che tu sei chiamato a fare. Non c’è cosa più importante. Trova sempre almeno mezz’ora al giorno:

  • per pianificare
  • per aggiornare il tuo diario
  • per buttare giù i prossimi obiettivi
  • per riflettere su quel libro che ti è piaciuto così tanto
  • per annotare quella frase che in questo momento per te significa qualcosa.

Pensa che nulla è fondamentale nella tua vita, tranne il fatto di comunicare al mondo quello che hai dentro. Provaci.

2. Combatti la procrastinazione

Hai notato che quando abbiamo una qualsiasi difficoltà in un qualsiasi settore della nostra vita tendiamo ad evitare il problema e a rimandare la risoluzione?

Ecco: non farlo.

All’inizio della giornata, della settimana, del mese (come sei comodo) programma un’ora definita, una mezz’ora – almeno – per scrivere quello che vuoi. Mettilo nella to do list, segnalo in Evernote, incollati un post it sul frigorifero. E FALLO.

Non rimandare: la procrastinazione ti fa solo perdere tempo e ispirazione. Col tempo, vedrai che ti diventerà sempre più facile rispettare le scadenze e noterai che il tuo cervello reagisce con molta più prontezza allo stimolo creativo.

E poi, su. Un testo non si scrive da solo, quindi … scrivi.

3. Combatti la paura del giudizio (e la poca autostima)

Questo ultimo argomento è strettamente correlato agli altri due e intimamente conosciuto da molti di noi.

In fondo, scrivere qualcosa vuol dire esporsi al giudizio degli altri. Ed ecco che ci punzecchiano alcune domande sotto il livello del conscio:

  • sarò capito?
  • sarò apprezzato?
  • sarò amato?
  • sarò comprato?

Quattro domande che devi totalmente scordare nel momento in cui scrivi. Perchè? Perchè non sono importanti per te.

Tu stai scrivendo, quindi stai tirando fuori quello che hai dentro. E’ vero, siamo abituati a giudicare, ma solo l’efficacia di un’espressione. Su quella, puoi lavorare con serenità.

Non si nasce imparati, non si viene al mondo efficaci. Si apprende. Puoi fare corsi, leggere libri, frequentare seminari, fare prove ed errori. Lì sì, che puoi metterti in gioco. Non sui contenuti.

Come riprendere a scrivere, a conti fatti?

Scrivendo. Soluzione facile, banale, semplicistica? No: solo pratica.

Che sia passato un giorno, un mese o un secolo dall’ultima volta in cui hai buttato giù quattro parole, scrivi. Ora. Subito. Quando ne senti il bisogno.

Senza giudizi, senza pregiudizi, con la serena umiltà di chi sa che sta facendo qualcosa che ama e che non sarà mai perfetto.

Quando rimani fermo per qualche tempo, non si tratta di blocco dello scrittore: è disabitudine. Stai sereno, la scrittura è un viaggio che dura tutta la vita. Non sei mai al punto di arrivo, hai sempre qualcosa di nuovo da sperimentare.


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