Alla fine del 2014, gli analisti non erano ottimisti sul futuro del rame e, sfortunatamente, avevano ragione.
In realtà, l’anno che sta per finire è stato difficile un po’ per tutti i metalli. Un dollaro americano sempre più forte e una crescita più lenta del previsto in Cina, hanno pesato sui prezzi del metallo rosso ma, per molti investitori, più di quanto si potessero aspettare.
Inoltre, il diffuso sentimento negativo e la mancanza di fiducia nel settore dei metalli ha penalizzato anche il rame. Iniziato l’anno a poco più di 6.000 dollari per tonnellata (contratto a 3 mesi), i prezzi sono sprofondati verso i 4.500 dollari di questi giorni.
Con i prezzi ai livelli attuali, circa il 20% della produzione mondiale è antieconomico. I produttori sono stati in grado di resistere fino ad oggi ma, se i prezzi bassi persisteranno, ci potrebbero essere ulteriori riduzioni dei livelli produttivi e chiusure di altre miniere. Tutti fattori che, nel medio termine, aiuteranno i prezzi a recuperare.
Gli analisti, per il 2016, non si aspettano grandi cambiamenti nei livelli di prezzo del rameCosì come è successo per lo zinco, con la chiusura provvisoria o definitiva di molte miniere, anche nel settore del rame potrebbe succedere la stessa cosa, come dimostrano gli annunci di Glencore e Freeport-McMoRan circa nuovi tagli alla produzione.
Gli analisti, per il 2016, non si aspettano grandi cambiamenti nei livelli di prezzo del rame, quanto piuttosto brutte sorprese sul fronte finanziario di alcune società del settore.
C’è molta preoccupazione in questo momento che tra i produttori ci siano problemi di bilancio non ancora dichiarati. Nei primi mesi del 2016 dovrebbero venire a galla i problemi finanziari delle società del settore e allora si vedrà se la situazione è da panico, come qualcuno inizia a temere.
Essendo un momento assai difficile per investire nei metalli, chi volesse entrare ora sul rame comprando titoli societari, farebbe bene a rivolgersi ad aziende con profili produttivi consolidati e bilanci solidi.
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