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Come sarà la casa del futuro?

Da Rubefox

Come sarà la casa del futuro?Come sarà la casa del futuro? Sarà una casa con tutte le comodità possibili, una casa che potrà essere comandata a distanza e che produce più energia di quanta ne consuma. Ci saranno anche edifici costituiti di materiali che respingono lo sporco, con ambienti protetti da isolamento acustico, lampade che catturano la luce solare illuminando di giorno le stanze più buie e, moduli fotovoltaici “organici”, costituiti da pigmenti ricavati dai frutti di bosco.

Tutte queste novità si potevano vedere fino al 25 marzo all’ Expoedilizia tenuta a Roma. Tantissime novità, dalla bioedilizia alla domotica, fino ai materiali innovativi, energie verdi, città intelligenti. Erano presenti aree specifiche dedicate alle tematiche trattate, quali rivestimenti, pavimenti, decori e colori, arredo urbano, software, serramenti fonti rinnovabili, e molto altro ancora.

Sono state le soluzioni sul fronte della bioedilizia a distinguersi. Per esempio: CasaEnergyPiù di Wolf Haus, azienda di Bolzano specializzata in case prefabbricate in legno. Il modello di abitazione, a quanto sembra, produce più energia di quanta ne consuma. La struttura della casa, quindi dal tetto, alle pareti e agli infissi, è costituito da elementi ad alto isolamento. Inoltre qualunque elemento dell’abitazione potrà essere comandato a distanza (esempio palese, l’iPad), regolando temperatura, tende e addirittura rispondendo al videocitofono.  

Questa bioedilizia va di pari passo con il social housing. A Treviglio (Bg), ad esempio, sorgerà un complesso di 38 alloggi, di categoria A+, con soluzioni ad hoc per struttura.

Anche i nuovi materiali si evolvono. È il caso del cemento trasparente I-Light di Italcementi; si tratta di  pannelli di calcestruzzo in grado di trasmettere la luce grazie all’unione di un cemento particolare con resine speciali trasparenti. Il prodotto, presentato all’Expo di Shangai 2010, si può utilizzare per svariati tipi di progetto: a Stezzano (Bg), per esempio, sta nascendo un centro direzionale dove l’ I-Light è stato utilizzato per pavimenti e pareti interne. L’Italcementi, ha prodotto il Tx Active; si tratta di un principio attivo fotovoltaico in grado di mantenere pulite le superfici ricoperte di cemento. 

Vi sono anche soluzioni assai interessanti anche per l’illuminazione naturale e a consumi-zero. Il risultato sarebbe quello di illuminare le parti più buie degli immobili tramite l’utilizzo di “tubi luminosi”, lucernari diurni capaci di captare la luce solare e di incanalare la luce verso il basso attraverso un sistema di lenti riflettenti.

Infine, anche i moduli fotovoltaici si stanno evolvendo. Il Chose, centro di ricerca tra università di Tor Vergata e Regione Lazio, sta sviluppando celle fotovoltaiche nelle quali vengono utilizzati pigmenti a base vegetale, come le antocianine, derivate dai frutti di bosco.

Tagged with: bioedilizia • domotica • futuro • i-light
 

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