Come si cambia

Da Stefanod
Leggendo i commenti al post dell'asilo di Sofia (ma in realtà tutti gli asili svedesi), per il quale è normalissimo e salutare far giocare all'aperto i bambini anche a dodici gradi sotto lo zero, mamma Anette ed io ci siamo messi a discutere di tutte quelle cose che portavo con me come bagaglio di cose che ritenevo si sarebbero rivelate una volta genitore e sulle quali invece, qui in Svezia, mi sono ricreduto.
La congestione, almeno qui, non esiste. Le famose due-tre ore fra pranzo e bagno non sanno cosa siano. Quì la gente mangia e si tuffa quando vuole. E sì che i laghi qui non sono caldi ed il mare ancor meno. E così ho dovuto cedere all'evidenza. Eleonora e Sofia mangiano e fanno il bagno senza aspettare le tre ore canoniche, anche quando fanno il bagno nel lago vicino ai nonni, quello nel quale l'acqua a 18 gradi viene qui definita "calda".
Il raffreddore, a dispetto del nome, è causato da virus e batteri, non dal freddo. E così bimbe sbracciate e senza calze in casa ogni stagione. Certo, per uscire d'inverno ci si copre (tanti strati tipo cipolla piuttosto che solo capi pesanti), e non si lasciano mai scoperti il capo e le mani, ma lì si tratta di prevenire il congelamento, non il raffreddore. E a proposito di virus, gli antibiotici servono solo contro le infezioni batteriche, ai virus gli fanno un baffo ed anzi possono fare danni, e quindi qui se ne parla solo in caso di ricetta del medico, che li prescrive se ti va bene dopo la VES, ma solitamente dopo il risultato della coltura microbiologica. Inoltre sarà che la mamma di Anette è infermiera, sarà che anche Anette è molto cauta con gli antibiotici, ma ad Eleonora sono stati somministrati solo due volte e solo dopo la certezza del tipo di infiammazione. E pensare che un tempo penso li avrei dati anche in maniera preventiva...

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